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LE FRODI CAROSELLO COME ILLECITO PENAL-TRIBUTARIO VOLTO AD ALTERARE
FRAUDOLENTEMENTE IL MECCANISMO APPLICATIVO DELL’IVA
operazioni attive (essenzialmente consistenti nella vendita di beni o servizi), al
netto del tributo pagato su tutti i costi sostenuti nel medesimo periodo .
(8)
La liquidazione IVA periodica rappresenta quindi un “calderone” promi-
scuo dove l’imposta sulla singola vendita si confonde con tutte le altre opera-
zioni IVA a debito e credito.
La detraibilità dell’IVA pagata al proprio fornitore, a prescindere dall’ef-
fettivo versamento da parte di quest’ultimo fa parte del normale funzionamen-
to dell’IVA, che può essere utile riassumere brevemente per poter comprendere
la meglio le distorsioni causate dalle frodi fiscali.
2. L’ordinario funzionamento dell’IVA e la sua alterazione per mezzo
delle frodi fiscali
Quando un’azienda compra i beni necessari al proprio funzionamento deve
pagare al suo fornitore il corrispettivo comprensivo dell’IVA, che dovrà essere
documentato tramite fattura (ormai solo elettronica), ove il tributo appare scor-
porato rispetto al corrispettivo dovuto. L’IVA pagata dall’impresa acquirente si
trasformerà in un credito fiscale da compensare con l’IVA incassata, a sua volta,
dai propri clienti durante l’ordinaria attività economica. Per gli acquisti effettuali
in Italia tra operatori economici (cosiddetto Operazioni B2B - ossia business to
business), si applica questo sistema chiamato della “rivalsa-detrazione” .
(9)
Per essere esemplificare in maniera elementare il funzionamento dell’IVA,
quando il Bar compra il caffè da una torrefazione, il corrispettivo sarà com-
prensivo di IVA (poiché la torrefazione applica la rivalsa IVA in capo al Bar); il
tributo pagato nell’ambito della transazione economica rappresenterà un credi-
to fiscale per il bar. Quando quest’ultimo venderà un cappuccino, incasserà
l’IVA sulla vendita dal cliente (consumatore finale che subisce la rivalsa IVA
restando economicamente inciso dal tributo). Questo riaddebito dell’IVA rap-
presenta un debito fiscale verso l’erario, che il Bar (in qualità di contribuente di
diritto) deve versare al Fisco dopo aver detratto l’IVA sul caffè acquistato (un
credito da compensare sotto forma di detrazione fiscale). Il consumatore finale
pagherà l’IVA come qualsiasi altro acquirente (sia commerciale sia privato); tut-
tavia, al contrario degli acquirenti operatori economici, l’acquirente a titolo per-
sonale (consumatore finale) non avrà diritto a detrarre IVA pagata, rimanendo
(8) Per tutti, Franco Gallo, voce Valore Aggiunto, Imposta sul, in Enciclopedia Italiana “Treccani” - IV
Appendice (1981).
(9) Raffaello Lupi, Diritto delle imposte, Giuffrè 2021, par. 3.3: Elementi base dell’IVA come imposta
plurifase sui consumi inizialmente neutra tramite detrazione.
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