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DOTTRINA
Oggi, continua ad imporsi nel mercato criminale delle estorsioni, del nar-
cotraffico e del riciclaggio, con importanti giri di affari sia con le cosche tradizio-
nali che estere, preservando l’indiscussa solidarietà tra gli affiliati. Una struttura
satellitare rispetto alla tradizionale idea di organizzazione mafiosa, in cui il vin-
colo di sangue e il vincolo di mafia sono spesso due facce della stessa medaglia.
Le risultanze investigative dell’inchiesta “Corona” del 2005, ma anche più
recentemente le operazioni “Decima Azione” e “Decima-Bis” eseguite rispettiva-
mente nell’anno 2018 e 2020, confermano l’esistenza di una “cassa comune”
ove confluiscono i proventi illeciti dell’organizzazione, utilizzati per il pagamen-
to degli stipendi agli affiliati e per l’assistenza agli associati detenuti.
Il forte vincolo di assoggettamento degli affiliati, anche interno; “non par-
lare, non dire niente né ai poliziotti né poi al giudice, perché se no la mafia ci uccide”, con-
versazione eloquente avvenuta, al momento dell’arresto, nella cella di sicurezza
della Questura di Foggia, tra Piserchia e Conticelli (entrambi accusati di favo-
reggiamento aggravato alla mafiosità del clan Sinesi) allorquando Piserchia rac-
comanda al Conticelli di tacere.
“Tutti dotati di margini di autonomia decisionale e operativa, ma facenti capo a un
nucleo direttivo costituito dalle figure di vertice delle singole batterie” secondo l’analisi
semestrale della DIA.
Le “batterie”, pur avendo radici comuni, lavorano ciascuno in una porzio-
ne di territorio e convivono, si alleano, talvolta cooperano spartendosi in sinto-
nia i relativi territori di pertinenza. S’infiltrano in Molise (soprattutto in basso
Molise, a Termoli e Campomarino) Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Lazio,
Basilicata, territori con molteplici esponenti di soggetti in espiazione di pene
alternative e misure restrittive. Mantengono contatti con le mafie albanesi per il
traffico di stupefacenti e con le mafie nigeriane per la prostituzione e il capora-
lato; altresì contatti con le principali organizzazioni mafiose Cosa Nostra,
‘ndrangheta e camorra. Rilevanti sono i rapporti con i Casalesi per il traffico e
l’interramento di rifiuti pericolosi. Mentre per Cosa Nostra il curriculum crimi-
nale è lo strumento di promozione, con la criminalità foggiana, si assiste ad un
massiccio reclutamento di giovani e minorenni desiderosi di conquistare una
propria identità e indipendenza economica ma soprattutto l’ammirazione e il
rispetto da parte degli altri affiliati .
(12)
La DIA, nella relazione del 2020, individua tre articolazioni principali:
la “società foggiana”;
(12) Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Donato Caiafa detto “Giacchetta” (collaboratore
dal dicembre del 1994) confermano la continua e frenetica attività di affiliazione sia all’ester-
no che all’interno del carcere di Foggia.
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