Page 53 - Rassegna 2023-1
P. 53

L’ESPANSIONE VIOLENTA DI UN’ORGANIZZAZIONE MAFIOSA
                                           LA SOCIETÀ FOGGIANA




                    Tra il 1986 e il 1989, i Laviano vennero letteralmente sterminati ; l’epilo-
                                                                                  (8)
               go fu segnato dalla strage del Bacardi. Era il 1° maggio 1986. Quel giorno i sica-
               ri fecero irruzione nel circolo Bacardi e a colpi di kalashnikov, uccisero quattro
               persone del gruppo Laviano .
                                           (9)
                    Una strage di mafia, rubricata dalla Cassazione a quadruplice omicidio,
               anche ricordata come “la notte della Strage del Bacardi”, dal nome del circolo
               privato ubicato a Foggia in piazza Mercato. Nel gennaio 1989, con il rapimen-
               to e l’uccisione di Giuseppe Laviano, secondo le rivelazioni di diversi collabo-
               ratori avente come mandante Rocco Moretti (capo storico della società foggiana,
               detto “il porco”), si giunge ad una ulteriore svolta nella guerra di mafia e all’ascesa
               al vertice della malavita organizzata di Rocco Moretti, che seppure detenuto,
               continuava a dirigere le operazioni del clan. A differenza delle mafie tradizio-
               nali, la criminalità organizzata foggiana, fino al 9 agosto 2017, giorno della
               strage di San Marco in Lamis, è stata poco raccontata. Solo a seguito di questo
               evento, il Comitato nazionale per l’ordine e sicurezza pubblica si riunì decre-
               tando l’emergenza nazionale e definendo per la prima volta “Quarta Mafia” il
               fenomeno criminale.

               1.2 Le ramificazioni sul territorio
                    Nel corso dell’audizione del 30 luglio 1993, il mafioso e collaboratore di
               giustizia Salvatore Annacondia, sosteneva che “La malavita pugliese è abbastanza
               pericolosa e molto più avanzata delle altre perché ha assorbito tutte le mentalità, sia della
               mafia siciliana, sia della ‘ndrangheta calabrese, sia infine della camorra campana” . “Una
                                                                                   (10)
               criminalità che unisce alla tradizione del familismo mafioso di ‘N’ndrangheta e Camorra la
               modernità, rappresentata dalla vocazione agli affari e all’infiltrazione nel tessuto economico-
               sociale” .
                      (11)
                    Dunque, una mafia storica e senza confini che indirizzandosi principal-
               mente  all’infiltrazione  economico-finanziaria,  ha  ricongiunto  “consuetudini”,
               “localismo” e “globalizzazione”, radicandosi sul territorio nazionale e interna-
               zionale.


               (8)   A p. 103 la sentenza Panunzio cita: “L’organizzazione foggiana facente capo a Rizzi, Agnelli e, dopo
                    l’uccisione di costui a Moretti è quella che è uscita vincente nella guerra che l’aveva vista opposto al clan
                    Laviano-Manco e si chiude con l’omicidio del Bacardi”.
               (9)   Giovanni Rollo, Pietro Piserchia, Pompeo Rosario Corvino e Antonietta Cassanelli amante
                    di Gennaro Manco, sfuggito alla strage pur essendo il vero obiettivo.
               (10)  P.  5  -  Dichiarazione  del  collaboratore  di  giustizia  Salvatore  Annacondia  dinanzi  alla
                    Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e associazioni criminali -
                    seduta di venerdì 30 luglio 1993.
               (11)  Relazione semestrale della Dia al Parlamento, pubblicata il 13 febbraio 2019.

                                                                                         51
   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58