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DOTTRINA




             equilibrio fra autorità e libertà coerente con i valori della Costituzione e i prin-
             cipi generali dell’ordinamento. È il tema delle particolari limitazioni connesse
             alla vita militare, nella quale «l’obbligazione di servire non si limita ad attività
             determinate, e neppure alla prestazione esclusiva e permanente della propria
             attività professionale (come avviene nel più penetrante dei rapporti di servizio
             civile,  che  è  quello  che  lega  all’amministrazione  i  pubblici  impiegati);  ma  si
             estende invece ad una dedizione potenzialmente totale della propria attività e
             della propria libertà e persino della propria vita» . È la peculiarità di questa
                                                            (28)
             vera e propria regola di vita, che richiama per Bachelet quella degli ordini religio-
             si, a giustificare l’ampiezza e lo spessore dei doveri che vengono indicati, la
             richiesta di precisi comportamenti «e persino la calda e suasiva raccomandazio-
             ne morale di atteggiamenti interiori» .
                                                (29)
                  La vita militare non è più quella di sessant’anni fa e non solo per la fine
             della coscrizione obbligatoria, anche se la questione delle particolari limitazioni
             a essa connesse non può essere e non potrà probabilmente mai essere conside-
             rata risolta una volta per tutte. Resta, nitida, l’indicazione del modo in cui inter-
             pretare l’ultimo comma dell’art. 52. Informare l’ordinamento delle Forze arma-
             te allo spirito democratico della Repubblica non significa adottare il metodo della
             democrazia ed eleggere a maggioranza gli ufficiali. Il costituente, tuttavia, ha
             voluto che non ci fossero equivoci sul riconoscimento della democrazia come
             sistema politico sul quale si fonda lo stato italiano: «Non si tratta evidentemente
             di un ossequio formale che sostituisca l’antica fedeltà personale al sovrano: si
             tratta  invece  anche  qui  dell’esplicita  riaffermazione  del  principio  della  piena
             soggezione dell’ordinamento militare all’ordinamento statuale», soggezione che
             include quella «ai valori fondamentali umani e civili della Repubblica, nei quali
             solo – e non in opposizione ad essi – possono fondarsi i più alti valori del sacri-
             ficio e dell’onore militare» .
                                      (30)
                  Bachelet sottolinea come sia una funzione particolarissima quella svolta da
             coloro  che,  per  adempiere  il  loro  dovere,  sono  tenuti  a  mettere  in  conto  il
             rischio della loro stessa vita. Non si può immaginare di spiccare per disponibi-
             lità al servizio in modo più netto di questo. È il rischio che accettano di correre
             gli uomini e le donne delle Forze armate, così come delle Forze di polizia. Ed
             è difficile immaginare che si possa essere fedeli fino a questo punto senza un alli-
             neamento e un’adesione sinceri ai principi e ai valori rappresentati dall’uniforme
             che si indossa. Conta, insomma, non solo quello che si fa e si vede, ma anche

             (28)  Ivi, p. 13.
             (29)  Ivi, pp. 75-76.
             (30)  Ivi, pp. 324 e 326.

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