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DOTTRINA
equilibrio fra autorità e libertà coerente con i valori della Costituzione e i prin-
cipi generali dell’ordinamento. È il tema delle particolari limitazioni connesse
alla vita militare, nella quale «l’obbligazione di servire non si limita ad attività
determinate, e neppure alla prestazione esclusiva e permanente della propria
attività professionale (come avviene nel più penetrante dei rapporti di servizio
civile, che è quello che lega all’amministrazione i pubblici impiegati); ma si
estende invece ad una dedizione potenzialmente totale della propria attività e
della propria libertà e persino della propria vita» . È la peculiarità di questa
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vera e propria regola di vita, che richiama per Bachelet quella degli ordini religio-
si, a giustificare l’ampiezza e lo spessore dei doveri che vengono indicati, la
richiesta di precisi comportamenti «e persino la calda e suasiva raccomandazio-
ne morale di atteggiamenti interiori» .
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La vita militare non è più quella di sessant’anni fa e non solo per la fine
della coscrizione obbligatoria, anche se la questione delle particolari limitazioni
a essa connesse non può essere e non potrà probabilmente mai essere conside-
rata risolta una volta per tutte. Resta, nitida, l’indicazione del modo in cui inter-
pretare l’ultimo comma dell’art. 52. Informare l’ordinamento delle Forze arma-
te allo spirito democratico della Repubblica non significa adottare il metodo della
democrazia ed eleggere a maggioranza gli ufficiali. Il costituente, tuttavia, ha
voluto che non ci fossero equivoci sul riconoscimento della democrazia come
sistema politico sul quale si fonda lo stato italiano: «Non si tratta evidentemente
di un ossequio formale che sostituisca l’antica fedeltà personale al sovrano: si
tratta invece anche qui dell’esplicita riaffermazione del principio della piena
soggezione dell’ordinamento militare all’ordinamento statuale», soggezione che
include quella «ai valori fondamentali umani e civili della Repubblica, nei quali
solo – e non in opposizione ad essi – possono fondarsi i più alti valori del sacri-
ficio e dell’onore militare» .
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Bachelet sottolinea come sia una funzione particolarissima quella svolta da
coloro che, per adempiere il loro dovere, sono tenuti a mettere in conto il
rischio della loro stessa vita. Non si può immaginare di spiccare per disponibi-
lità al servizio in modo più netto di questo. È il rischio che accettano di correre
gli uomini e le donne delle Forze armate, così come delle Forze di polizia. Ed
è difficile immaginare che si possa essere fedeli fino a questo punto senza un alli-
neamento e un’adesione sinceri ai principi e ai valori rappresentati dall’uniforme
che si indossa. Conta, insomma, non solo quello che si fa e si vede, ma anche
(28) Ivi, p. 13.
(29) Ivi, pp. 75-76.
(30) Ivi, pp. 324 e 326.
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