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INTERVENTO DEL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
L’umiltà del Comandante sta nell’attenzione che deve ai propri uomini.
Un atteggiamento che non è un obbligo formale, ma esprime onestà intel-
lettuale.
Fuori da ogni demagogia, capire i propri collaboratori è il miglior modo
per dare sostanza a ogni ordine. Anticipare le istanze e le richieste del personale
significa conquistarne la motivazione, evitando, altresì, che legittime aspettative
diventino oggetto di strumentalizzazioni.
Le persone sono più importanti dei processi perché l’efficienza dei Reparti
risiede innanzitutto nella loro coesione e l’unità d’intenti è la formula di ogni suc-
cesso.
Comandare, dunque, non significa marcare le distanze preoccupandosi di
impartire disposizioni tecniche per poi registrare freddamente le prestazioni dei
sottoposti.
Si tratta invece di conoscere e valorizzare i propri uomini, di avvincere e
di convincere, di essere autorevoli con lo slancio dell’azione e la forza del-
l’esempio.
Mi avvio a concludere.
Militarità, competenza, coraggio e umiltà sono punti cardinali di una “bussola
etica” che non è sempre garanzia di decisioni risolutive, ma che aiuta ad assu-
mere decisioni efficaci e ci rende affidabili agli occhi dei cittadini, alimentando
il bene più prezioso della Nazione: la fiducia nelle Istituzioni.
Cari Ufficiali allievi,
un uomo nasce due volte: quando viene al mondo e quando decide quale
posto avere nel mondo .
(9)
Voi avete scelto di mettere le vostre capacità al servizio del desiderio di
comunità degli italiani.
La prosperità dell’Italia, in cui noi tutti confidiamo, non è solo un fatto
economico. Ha bisogno di uno stimolo che nessun mercato può offrire: lo spi-
rito di una comunità solidale in grado di riconoscere se stessa. Soprattutto nei
momenti difficili come quello attuale.
In questo, l’Arma non è solo lo scudo della Nazione, ne è il collante. Non
cessate di portare ogni giorno il vostro contributo di altruismo alla costruzione
della casa comune.
Così continuerete ad accompagnare il cammino degli italiani, come è da
oltre 200 anni, portando con voi l’orgoglio di aver illuminato un tratto di
strada.
(9) Il riferimento è a Pablo Neruda, citato da Nunzio Galantino “Il Sole24ore”, 18 dicembre 2022.
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