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FLAVIO CARBONE
Si chiedeva perciò che un Regolamento solo fosse compilato per tale Arma, il quale racchiu-
desse quanto occorre sapersi non solo dai componenti attuali l’Arma stessa, ma facilitasse
ad un tempo la celere cognizione delle vigenti norme ai nuovi entrati nella medesima, mano
mano vi transitassero, non essendo a questi ultimi possibile l’apprendere ora tutte le prescri-
zioni, che reggono l’Arma predetta, e che sono sparse in tanti volumi e in tanti manoscritti,
non esistenti poi tutti che negli Ufficii dei comandi della antiche Provincie .
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L’ufficiale, oramai cessato dal servizio attivo, aveva raccolto pazientemen-
te le disposizioni normative succedutesi soprattutto la riorganizzazione conte-
nuta nel regio decreto 24 gennaio 1861 e cercato di renderle armoniche in un
unico regolamento di cui, però, sembra non esserci traccia. Accanto all’iniziati-
va del maggiore nata allo scopo di dare chiarezza al coacervo di norme, si ha
contezza di una commissione costituita in seno al Comitato dell’Arma dei
Carabinieri Reali e composta dai maggiori generali Roissard de Bellet, Cavagna
e Veggi “per la modificazione del Regolamento Generale del Corpo a cui si
aggiunse il sostituto avvocato fiscale militare, Luigi Pacini, quale esperto lega-
le . La commissione avviò i lavori e produsse una bozza di Regolamento
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Generale divisa in due parti, una dedicata alle funzioni militari e l’altra a quelle
di forza dell’ordine che fu trasmessa al ministero della Guerra per una valuta-
zione . La situazione però si complicò in virtù dell’approvazione della legge 6
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luglio 1871, n. 294 “portante provvedimenti speciali sulla pubblica sicurezza”
che all’articolo 6 prevedeva espressamente: “Il regolamento sulla legge di pub-
blica sicurezza ed i regolamenti diversi dell’arma dei reali carabinieri saranno
riveduti alla base della legge di pubblica sicurezza, e delle presenti modificazio-
ni, e pubblicati con decreto Reale previo parere del Consiglio di Stato”.
Lo scambio epistolare con il ministero della Guerra e quindi con quello degli
Interni retto da Giovanni Lanza fu sicuramente utile per numerose riflessioni ma,
da quanto sembra, per motivi ignoti tutta la corrispondenza cessò nel giugno 1872,
un anno prima che cadesse il governo .
(78)
(75) Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Direzione dei Beni Storici e Documentali,
Archivio Storico dell’Arma dei Carabinieri, Fondo Museo Storico, busta 70, memoria datata
Torino, 6 agosto 1870 a firma del maggiore nel corpo dei Carabinieri Reali in aspettativa per
riduzione di corpo Ottone.
(76) Ivi, lettera datata 22 dicembre 1870 del Ministero della Guerra, Direzione Generale delle
Armi di Fanteria e di Cavalleria, Divisione Cavalleria, Sezione 1 , prot. n. 3950.
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(77) In questa sede non si procede all’esame della bozza del Regolamento Generale del 1871, rin-
viandolo alla stesura del testo monografico.
(78) Il governo Lanza durò dal 14 dicembre 1869 al 10 luglio 1873; presidente del consiglio e ministro
degli Interni Giovanni Lanza, mentre ministro della Guerra fu nominato dapprima Giuseppe
Govone (sino al 7 settembre 1870) e quindi Cesare Ricotti Magnani, dal 7 settembre 1870 alla caduta
del governo, in Mario MISSORI, Governi, alte cariche dello Stato, alti magistrati e prefetti del regno d’Italia,
Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici, 1989, p. 49.
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