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200 ANNI DI REGOLAMENTO GENERALE
A proposito della circolare periodica che costituiva una delle eccezioni
sardo-piemontesi rispetto l’Ordonnance Royale, giova precisare che, secondo la
nuova formulazione dell’articolo 594, la cadenza di diffusione non era più mensile,
come nel passato, ma trimestrale. Ma c’era di più; la responsabilità di pubblicare
la circolare era nelle mani del colonnello comandante di legione. Così ciascuna
legione avrebbe dovuto provvedere a pubblicare e diffondere le proprie circo-
lari periodiche all’interno del proprio territorio e a scambiarle con gli altri
comandi paritetici allo scopo di garantire quella circolarità dell’informazione
che interessava sia gli atti degni di ricompensa, sia di punizione .
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9. Il tentativo di riforma del 1871
In realtà, se si procede con la lettura integrale del regio decreto 24 gennaio
1861, emerge una questione a lungo sfuggita agli studiosi e contenuta nell’ulti-
mo articolo: “Con apposito regolamento si stabiliranno le norme pel servizio
interno” . Dunque il governo e il vertice dell’Arma erano pienamente consa-
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pevoli della necessità di intervenire sull’antico Regolamento Generale che non
era più in grado di svolgere la sua funzione di corpus normativo, sopraffatto
quindi da circolari di massima, disposizioni ministeriali, nuovi testi normativi
che andavano a rendere complessa l’esecuzione del servizio d’istituto, anziché
agevolare i Carabinieri.
Ecco che si possono individuare almeno due tentativi di riorganizzare il
complesso di disposizioni dedicate all’Arma in uno strumento a disposizione di
ogni militare, da conoscere a menadito e saper applicare quotidianamente. Una
memoria a firma del maggiore Gaudenzio Ottone datata 6 agosto 1870 così
ricordava altre discussioni parlamentari sempre dedicate al Regolamento
Generale :
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quello dell’interno per la parte che a ciascuno compete, dei delitti e degli avvenimenti rimar-
chevoli, non ch delle operazioni di servizio eseguite dai Carabinieri. Corrisponde pure col
Ministero della guerra per ciò che riguarda l’amministrazione e la matricola”. L’articolo 65
ricordava che “Il Corpo dei Carabinieri Reali deve rendere conto al Ministero dell’interno
ed ai suoi Capi, di tutti li servizi nel modo che sarà determinato da istruzione del Ministero
medesimo”.
(72) Michele DI MARTINO, I Carabinieri in Sicilia - Raccolta di cartoline reggimentali, fotografie e documenti,
Palermo, Agenzia Pubblicitaria Gadì - Servizi & Comunicazione, 2016, p. 148-182, è presen-
te una copia anastatica della circolare periodica del 3° trimestre 1863 del Corpo dei
Carabinieri Reali - 12 Legione - Palermo - Stato Maggiore. La circolare riporta il n. 7025
a
della Divisione Terza e il n. 13945 del Protocollo Generale.
(73) Regio decreto 24 gennaio 1861 relativo alla riorganizzazione del Corpo dei Reali Carabinieri,
articolo 79.
(74) F. CARBONE, Repertorio degli ufficiali cit., ad nomen.
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