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FLAVIO CARBONE




                  In definitiva, l’iniziativa di grande importanza si fermò e la commissione
             incaricata della proposta cessò di esistere. In questo senso va ricordato che pro-
             prio il membro più anziano della commissione incaricata del nuovo Regolamento
             Generale si deve riconoscere in quel Roissard de Bellet che resse l’incarico di
             Presidente del Comitato, di Comandante e di Comandante Generale dell’Arma
             dei Carabinieri Reali .
                                (79)
                  Ciò  nonostante  vi  fosse  il  diretto  interessamento  sia  del  ministro  della
             Guerra dell’epoca, sia dello stesso ministro degli Interni Giovanni Lanza. Vi era
             quindi, l’attenzione delle massime cariche di governo alla questione e l’impegno
             del Comitato dell’Arma dei Carabinieri Reali, attraverso una apposita commis-
             sione, a rispondere in modo adeguato alle aspettative legittime che il potere
             politico aveva.
                  La corrispondenza, come ricordato, si ferma al giugno 1872 e ciò lascia
             aperte numerose questioni che, al momento rimangono necessariamente irri-
             solte. Ciò che si può affermare concretamente è che l’azione propositiva del
             Comitato fu piuttosto interessante, poiché incaricò della questione tre ufficiali
             generali in grado di esercitare il proprio ruolo di alta dirigenza dell’Istituzione,
             quantomeno cercando di tracciare una strada che andava verso la semplificazio-
             ne e la chiarificazione delle norme e dei compiti che i Carabinieri esplicavano
             ma che si tramandavano quotidianamente attraverso l’esperienza condotta sul
             terreno  e  quella  capacità  di  orientamento  che  era  in  capo  ai  comandanti  di
             Stazione e quindi agli ufficiali da cui i militari dipendevano gerarchicamente.
             Nel contempo i bisogni soprattutto per la base, ma anche per gli ufficiali, non
             cessavano e si ebbero nel tempo diverse iniziative, soprattutto ufficiose allo
             scopo di offrire chiarezza e di orientare gli uomini di un distretto, di un circon-
             dario o di una provincia ad agire quanto più possibile correttamente. In questo
             caso, si trattava di far pubblicare e distribuire i testi di legge con le modifiche
             più recenti, ma senza ‘imbastire’ nuovi regolamenti o sussidi per lo svolgimento
             delle attività istituzionali.
                  Le iniziative ufficiali, come quelle date alle stampe nel 1867 e nel 1881, vole-
             vano offrire uno strumento di consultazione più stabile possibile limitandone gli
             interventi a quelli che il Comitato dell’Arma dei Carabinieri Reali reputava più
             opportuni con l’ambizione di concentrare nuovamente in un unico testo, se non
             tutte, quanto meno le molte norme che i Carabinieri dovevano conoscere, rispet-
             tare e che avrebbero dovuto far rispettare, nel tentativo improbo di sistematizzare
             il Regolamento in un complesso coacervo normativo tipico di quegli anni.

             (79)  Flavio CARBONE, Repertorio degli ufficiali cit., ad nomen e Roissard risulta in carica dal 16 ottobre
                  1878 al 16 aprile 1891, in M. MISSORI, Governi cit., p. 367.

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