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200 ANNI DI REGOLAMENTO GENERALE
Sardegna e quindi fu destinato all’incarico di generale delle armi del regno con
il grado di maggior generale .
(46)
Dunque, senza approfondire eccessivamente l’analisi di tale regolamento,
si può affermare che Lanzavecchia si ispirò a quel Regolamento Generale del
1822 che egli pure aveva applicato così a lungo nel corso della sua carriera. A
bene vedere, in realtà, la struttura del regolamento per i cavalleggeri si avvicina
solamente in qualche punto a quella del più famoso e applicato Regolamento
Generale forse nella necessità di semplificare un testo normativo che già risen-
tiva degli affanni dei cambiamenti e, in ispecial modo, della nuova ventata rifor-
matrice di Carlo Alberto .
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Inoltre, si deve tener conto che sino alla cosiddetta “fusione perfetta” gli
statuti che amministravano i territori del re di Sardegna avevano origini e appli-
cazioni distinte tali che non era possibile parlare di uniformità di governo, ma
di tante specialità in linea con i privilegi e le differenti fonti normative che ave-
vano dato poi luogo all’attribuzione di tali territori al dominio dei Savoia .
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Si consideri poi che tra il 1841 e il 1852 furono anche istituiti i Carabinieri
Veterani, un corpo affiancato a quello dei Carabinieri Reali e parte integrante di
questo . Anche a loro, si applicò il Regolamento Generale del corpo de’
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Carabinieri Reali. E ancora, all’atto della soppressione del reggimento
Cavalleggeri di Sardegna, il regio decreto 21 aprile 1853 all’articolo 15 ancora
affermava: “Le presenti determinazioni avranno effetto a far tempo dal primo
luglio prossimo venturo.
Alla succitata epoca il Reggimento Cavalleggeri di Sardegna sarà e rimarrà
soppresso, e il corpo dei Carabinieri Reali di Sardegna attenderà al servizio che
gli è affidato secondo le norme prescritte nel Regolamento generale del corpo
dei Carabinieri Reali, meno in quelle parti cui col presente è derogato” .
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Nel frattempo, con l’evoluzione della situazione politica e sociale in
Europa le richieste di trasformazioni politiche furono viepiù maggiori.
l’incarico di maggior generale comandante delle Armi, Milizie e genti da guerra del regno di
Sardegna e governatore della città, castello e dipendenze di Cagliari. Si veda F. CARBONE,
Repertorio degli ufficiali cit., ad nomen.
(46) Il Palmaverde 1836, Calendario storico, statistico, giudiziario, amministrativo, Torino, coi tipi di
Alessandro Fontana, 1836, p. 275.
(47) Ci si riserva di analizzare il Regolamento Generale di servizio per il reggimento dei
Cavalleggeri di Sardegna in un altro scritto per non appesantire il presente testo.
(48) Francesco CASULA, Gianfranco CONTU, Storia dell’autonomia in Sardegna. Dall’Ottocento allo
Statuto Sardo, Dolianova, Stampa Grafica del Parteolla, 2008, p. 31.
(49) R. DENICOTTI, Delle vicende cit., pp. [63-66] e Carabinieri 1814-1980 cit., p. 53.
(50) Regio decreto 21 aprile 1853 “portante la soppressione del Reggimento Cavalleggeri di
Sardegna ed alcune disposizioni relative al Corpo dei Carabinieri Reali e per quelli di Saregna
destinati ad in vigilare alla pubblica sicurezza”.
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