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DALLA CHIESA: DALLE BRIGATE ROSSE ALLA MAFIA




































                                  1996. Gian Carlo Caselli e Antonino Caponnetto
                                 (Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Carlo_Caselli)

                    Significa che la vittoria sulle mafie può concretizzarsi anche in un valore
               compensativo (giustizia riparatoria) delle sofferenze che alla comunità erano
               state inferte.
                    Una formidabile conferma, e al tempo stesso il diretto sviluppo di uno dei
               principali assunti antimafia dell’eroico generale-prefetto, contenuto in un passo
               della celebre intervista da lui rilasciata il 10 agosto 1992 a Giorgio Bocca di
               Repubblica.  Là  dove  ricorda  che  per  sconfiggere  la  mafia  occorre  una  cosa
               molto semplice ma forse decisiva: gran parte delle protezioni mafiose, dei pri-
               vilegi mafiosi caramente pagati dai cittadini, non sono altro che i loro elementari
               diritti; occorre assicurarglieli questi diritti: così si toglierà potere alla mafia, e i
               cittadini invece che suoi dipendenti (sudditi), potranno diventare nostri alleati.
                    Si trova appunto qui l’embrione dell’antimafia sociale o dei diritti introdot-
               ta dalla legge 109/96. Ciò che ci consente di dire come la straordinaria eredità
               di Carlo Alberto dalla Chiesa sia ricompresa anche in questo suo fondamentale
               insegnamento, tuttora quanto mai attuale. Un motivo in più per essergli ricono-
               scenti. Ancora oggi.




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