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GIAN CARLO CASELLI
Da dalla Chiesa ho imparato molto. In particolare la decisiva importanza
della specializzazione e centralizzazione delle indagini. Quando si debbono
affrontare problemi legati ad organizzazioni criminali che operano su scala
nazionale, è assurdo pretendere di venirne a capo frantumando le inchieste in
mille rivoli non comunicanti. I vari frammenti restano irrimediabilmente separati
e non riescono a ricomporsi in un mosaico che li armonizzi tutti. Con il pericolo
di trascurare, o sottoutilizzare, spunti di indagine che - se dicono poco presi iso-
latamente - possono diventare assai preziosi una volta coordinati ed integrati fra
loro. Il “segreto” dei tanti successi ottenuti dal Generale dalla Chiesa nella lotta
al terrorismo stava proprio in questa novità: convogliare tutti i dati relativi al
gruppo armato in questione, ovunque acquisiti, verso un unico centro di raccol-
ta; elaborarli con visione unitaria, trasformandoli in un motore di approfondi-
mento e ulteriore ricerca, non improvvisato ma razionale e organico. Affidando
il tutto a uomini formati con criteri di alta specializzazione (dalla Chiesa era
inarrivabile nella selezione e forte motivazione dei suoi collaboratori), capaci
quindi di “leggere” fin nelle più remote potenzialità di sviluppo i dati raccolti.
Pinerolo, 8 settembre 1974. Un momento dell’arresto dei brigatisti rossi Renato Curcio e Alberto Franceschini
(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Arresto_Curcio_e_Franceschini.jpg)
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