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DALLA CHIESA: DALLE BRIGATE ROSSE ALLA MAFIA




                    Lo sdegno e la rabbia esplosi dopo lo stage di via Carini costrinsero infatti
               la politica ad approvare la legge 13 settembre 1982, n. 646, nota come legge
               Rognoni-La Torre (dal nome del ministro degli interni di allora e del deputato
               comunista, grande amico di dalla Chiesa, che aveva proposto ed elaborato la
               legge, proprio per questo ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982).
                    Il nostro Paese, finalmente risvegliatosi da un lungo letargo, introducendo
               nel codice penale l’art. 416-bis è finalmente capace di riconoscere l’esistenza,
               prima  negata,  della  mafia.  Questa  “rivoluzione”  consentirà  a  Falcone  e
               Borsellino di costruire il capolavoro investigativo-giudiziario del maxiprocesso,
               demolendo il mito della impunità di Cosa nostra.
                    Ma la legge 646/1982 contiene un’altra importantissima novità: essa infat-
               ti introduce i nuovi istituti del sequestro e della confisca dei beni appartenuti,
               direttamente o indirettamente, ai soggetti indiziati di far parte delle organizza-
               zioni mafiose.
                    Una legislazione di prevenzione patrimoniale diventata motivo di nostro
               orgoglio nazionale; in generale valutata positivamente all’estero e, in sede euro-
               pea, portata ad esempio per gli altri stati dell’Unione europea.




































                    Palermo tomba dell’Onorevole Pio La Torre, deputato al Parlamento della Repubblica
                          (Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Grave_of_pio_la_torre.JPG)

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