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GIAN CARLO CASELLI
Una filosofia del tutto nuova, che nasce dalla percezione della necessità di
affiancare, ai tradizionali strumenti di indagine, un intervento sulla accumula-
zione delle ricchezze derivanti dall’agire mafioso. Con obiettivi chiari e precisi:
1) indebolire il potere e il prestigio delle organizzazioni mafiose;
2) impedire che, con le risorse rimaste in possesso della criminalità mafiosa,
siano realizzati sempre nuovi crimini;
3) contrastare il riciclaggio che inquina l’economia legale, per il vulnus
inferto alla concorrenza, e per il danno recato agli operatori onesti, molti dei
quali fatalmente, prima o poi, espulsi dal mercato.
Milano, 1981. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa durante una cerimonia militare
La legge Rognoni-La Torre, propiziata dal sacrificio di dalla Chiesa, regi-
strerà poi una svolta decisiva con la legge n. 109 del 1996 (fortemente voluta
dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti), contenente la previsione del riuti-
lizzo a fini sociali e/o istituzionali dei beni confiscati alle mafie.
Da allora l’impegno dello Stato nella lotta alle mafie ha assunto anche una
forte valenza simbolica. Il riutilizzo per finalità sociali o istituzionali del bene
confiscato, infatti, non solo rappresenta la restituzione alla comunità del maltol-
to, ma eleva il bene stesso a presidio di legalità.
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