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ALFONSO CELOTTO




                  Gli  articoli  52,  54  e  98  innervano  il  senso  del  servizio  esclusivo  dei
             Carabinieri alla Nazione, con disciplina e onore, per la difesa della patria nel suo
             senso più ampio.
                  Potremmo dire che questi tre articoli rappresentano l’apporto strutturale
             dell’Arma all’assetto del modello costituzionale.
                  Ma l’attività dell’Arma si estrinseca e si esplica anche per la attuazione
             concreta  e  la  valorizzazione  di  tutti  i  contenuti  della  Costituzione,  nella  sua
             declinazione di diritti, doveri e poteri.
                  Sappiamo bene quanto siano importanti i diritti, sia nella libertà civili, sia
             nei diritti sociali, ma anche di quanto sia necessario adempiere ai doveri, non a
             caso definiti inderogabili nell’articolo 2, per il pieno sviluppo e svolgimento del
             modello democratico.
                  Ecco,  allora,  che  l’attività  dei  Carabinieri,  come  dimostrato  in  maniera
             esemplare da dalla Chiesa, tende alla tutela dei diritti e del funzionamento del
             modello di articolazione democratica dello Stato. Ma anche a garantire lo svol-
             gimento e l’adempimento dei doveri
                  Riprendiamo le parole con cui Meuccio Ruini accompagnò in Assemblea
             costituente il progetto di Costituzione.
                  “Le dichiarazioni dei doveri si accompagnano mazzinianamente a quelle dei diritti.
             Contro la concezione tedesca che riduceva a semplici riflessi i diritti individuali, diritti e doveri
             avvincono reciprocamente la Repubblica ed i cittadini. Caduta la deformazione totalitaria del
             «tutto dallo Stato, tutto allo Stato, tutto per lo Stato», rimane pur sempre allo Stato, nel
             rispetto delle libertà individuali, la suprema potestà regolatrice della vita in comune. «Lo
             Stato - diceva Mazzini - non è arbitrio di tutti, ma libertà operante per tutti, in un mondo
             il quale, checché da altri si dica, ha sete di autorità». Spetta ai cittadini di partecipare atti-
             vamente alla gestione della cosa pubblica, rendendo effettiva e piena la sovranità popolare”
             (Relazione al progetto di Costituzione).
                  Le parole di Ruini ci fanno capire il senso dei doveri costituzionali, accanto
             ai diritti. E proprio l’opera dei Carabinieri serve sempre di più ad assicurarne
             l’effettività.
                  Proprio in ricordo di dalla Chiesa, che tanto ha dato nell’adempimento dei
             doveri  costituzionali,  voglio  soffermarmi  sulla  costellazione  dei  doveri  in
             Costituzione, oggi a volte poco ricordati.
                  Il funzionamento del modello di Repubblica comporta necessariamente
             dei doveri che ognuno ha nei confronti dello Stato e, indirettamente, nei con-
             fronti della collettività.
                  Così, in via generale, l’articolo 2 “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili
             di solidarietà politica, economica e sociale”.

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