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INSERTO
Non si può non dar conto, perciò, dell’impulso che sembra imprimere, in
una diversa prospettiva, la proposta di riforma in materia di illeciti agro-alimen-
tari in ragione della sostituzione della rubrica del Titolo VII del libro secondo
con l’inserimento, nei delitti contro l’economia pubblica, l’industria e il commer-
cio, anche del patrimonio agro-alimentare.
E nella relazione illustrativa dell’originario progetto si legge, appunto, che
la ratio tutela e deve tener conto del valore prioritario progressivamente assunto
dalla «identità» del cibo quale parte irrinunciabile e insostituibile della cultura di
territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali, che definiscono, in
sostanza il «patrimonio alimentare» .
(40)
8. Accesso civico e costruzione di un interesse pubblico alla informazio-
ne dell’origine
Ma non è questo il dato che più interessa nella disciplina di tutela del made in Italy:
nel riflettere, senza particolare pretesa, intorno ad una conclusione, sembra
costituire un’inedita stabilità ed erigere un non evanescente fondamento nor-
mativo del patrimonio conoscitivo di informazioni, dati e documenti inerenti
all’origine degli alimenti il così detto accesso civico generalizzato .
(41)
Al termine di un defatigante contenzioso, il Consiglio di Stato ha ricono-
sciuto l’utilità della conoscenza di informazioni relative alla provenienza del
latte e dei prodotti lattiero-caseari da Paesi non aderenti all’Unione europea
ovvero oggetto di scambio intracomunitario che, «da un lato integrano quelle
oggetto di pubblicità obbligatoria ma non coincidono con esse e, dall’altro non
consentono di individuare alcun “abuso del diritto” di informazione, in quanto
rispondono alle dichiarate esigenze legate alla tutela dei consumatore e alla stes-
sa ratio della rintracciabilità della filiera che motiva gli obblighi di etichettatura,
operando quel “controllo diffuso sull’attività amministrativa” perseguito dalla
nuova norma» .
(42)
(40) Il riferimento è alla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma
dei reati in materia agroalimentare istituita con d.m. 20 aprile 2015 e presieduta dal Dott.
Gian Carlo Caselli. Il 14 ottobre 2015 è stato presentato lo Schema di disegno di legge recante
«Nuove norme in materia di reati agroalimentari» accompagnate dalle Linee guida. V., però, nella
legislatura in corso, il d.d.l. C. 3427 Nuove norme in materia di illeciti agro-alimentari, presentato
il 6 marzo 2020. Per una ricostruzione sistematica dei lavori condotti dalla Commissione,
sia consentito il rinvio al mio Appunti sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, Bari, 2015.
(41) Cfr. anche per i riferimenti bibliografici A. MOLITERNI, La natura giuridica dell’accesso civico gene-
ralizzato nel sistema di trasparenza nei confronti dei pubblici poteri, in Dir. amm., 2019, n. 3, 577.
(42) Cfr. Cons. Stato, Sez. Terza, 6 marzo 2019, n. 1546, in Riv. dir. agr., 2019, II, 57, con nota di
L. COSTANTINO, Il diritto di accesso alle informazioni nel settore lattiero-caseario nel recente panorama
giuridico italiano.
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