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IL PATRIMONIO AGROALIMENTARE NAZIONALE
STRUMENTI A DIFESA DELLA COMPETITIVITÀ ECONOMICA
L’offesa che si produce è da riguardare, infatti, sotto il profilo della fiducia
inerente ad ogni simbolo, dichiarazione e menzione rappresentativa, in senso
pubblicistico, di un insieme di valori di identità, che rappresentano l’interesse
tipico da salvaguardare al di là della lesione in concreto di specifici interessi pri-
vati. Il bene giuridico oggetto di tutela si traduce, così, nell’impegno e nella
creatività applicate al lavoro, nella qualità e nella riconoscibilità di processi di
manifattura autentici e irripetibili in altri luoghi.
2. Dinamiche di mercato e limiti informativi
Le ragioni dell’approdo - se mai condivise - lasciano scorgere, tuttavia,
(4)
una evidente fragilità riflessa da equivoci e fraintendimenti nella governance giu-
diziaria anche in ragione della complessità ed eterogeneità del sistema normati-
vo oltre che di una non risolta tensione tra gli stessi interessi in conflitto.
È vero che intorno alla caratterizzazione pubblica e di natura simbolica
della specificità del patrimonio agro-alimentare si radica, da un lato, l’accennata
proposta di rintracciare il collegamento con la funzione del marchio collettivo
dei comuni e, dall’altro lato, mutate le strutture politiche, l’aspettativa di farne
un efficace strumento di individuazione, distinzione e scelta del differenziale
competitivo riconducibile all’origine.
Se non che, nella prospettiva del mercato globale, i prodotti agro-alimen-
tari sono per lo più considerati - almeno fino alle conseguenze che la perduran-
te pandemia ha reso manifeste riguardo all’approvvigionamento alimentare -
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non più strategici per lo Stato anche nella relativa dimensione federativa (id est
l’Unione europea).
Le scelte di politica agricola hanno, nel tempo, provocato la perdita d’in-
teresse per alcune importazioni da regioni dove l’offerta si caratterizza per una
maggiore convenienza di prezzo .
(6)
Ciò evidenzia una significativa tensione lungo le filiere agro-alimentari tra
l’interesse industriale che, per evidenti ragioni di standardizzazione delle produ-
zioni su larga scala, intende puntare sulla delocalizzazione, e quello agricolo, che
pretende la promozione della vocazione territoriale.
(4) In argomento, si rinvia alla documentata ricerca di V. RUBINO, I limiti alla tutela del «made in»
fra integrazione europea e ordinamenti nazionali, Torino, 2017.
(5) Sia consentito il rinvio al mio Agricoltura: «infrastruttura» strategica per la sicurezza, in Il diritto e
l’eccezione: stress economico e rispetto delle norme in tempi di emergenza, di N. ABRIANI, G. C. CASELLI,
A. CELOTTO, F. DI MARZIO, S. MASINI, G. TREMONTI, Roma, 2020, 135.
(6) Si veda amplius A. JANNARELLI, Profili giuridici del sistema agro-alimentare e agroindustriale. Soggetti e
concorrenza, Bari, 2016.
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