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CIBO E DIRITTI CULTURALI




               sta anche «una minaccia effettiva e abbastanza grave per uno degli interessi fon-
               damentali della collettività» .
                                          (15)
                    Alla  luce  di  questi  orientamenti  non  è  difficile  capire  quale  approccio
               abbia guidato la Corte nella interpretazione giuridica caso per caso: i giudici del
               Lussemburgo si sono mostrati accomodanti verso le questioni che investivano
               direttamente gli aspetti immateriali del sentimento nazionale (ad esempio, tutela
               delle minoranze, questioni religiose, scelte “etiche”), mentre hanno mostrato
               estrema prudenza nei confronti dell’applicazione dell’eccezione culturale alle
               questioni più strettamente riconducibili alle merci.
                    In particolare c’è una ricca giurisprudenza relativa alle questioni linguisti-
               che  e a quelle etiche , campi in cui la Corte si è, per lo più, rimessa alle sen-
                   (16)
                                     (17)
               sibilità nazionali, mentre non altrettanto può dirsi nel caso della tutela dei pro-
               dotti, specialmente nel settore alimentare.
                    La Corte, infatti, con riferimento a questi ultimi ha sempre espresso un
               certo favor per il carattere dinamico e interculturale del mercato unico, mostran-
               dosi tendenzialmente avversa alle norme nazionali poste a tutela di abitudini di
               consumo non adeguatamente supportate o giustificate da specificità e collega-
               menti oggettivi fra qualità e origine agro-ambientale. Così, a titolo esemplifica-
               tivo, nella sentenza sull’aceto italiano  la «tradizione plurisecolare» di ricondur-
                                                  (18)
               re la denominazione al solo prodotto della fermentazione del mosto d’uva non
               è stata considerata una esigenza imperativa di ordine generale, poiché la Corte
               ha ritenuto sufficiente una indicazione in etichetta che consentisse al consuma-
               tore di effettuare una libera scelta d’acquisto.


               (15)  Cfr. la sentenza della Corte di giustizia 27 ottobre 1977, causa 30/77, Bouchereau, in Racc.,
                    pagg. 1999 ss., punto 35 delle motivazioni.
               (16)  Cfr., a titolo esemplificativo, le sentenze della Corte di giustizia del 28 novembre 1989, causa
                    C-379/87, Anita Groener c. Minbister for education and the City of  Dublin Vocational Education
                    Commettee, in Racc., 1989, pagg. 3987 ss. relativa al requisito della conoscenza del gaelico per
                    l’accesso all’insegnamento; 26 febbraio 1991, cause C-154/89, Commissione c. Repubblica fran-
                    cese, in Racc., 1991, pagg. I-659 ss.; C-180/90, Commissione c. Repubblica italiana, in Racc., 1991,
                    pagg. I-709 ss.; C-198/89, Commissione c. Repubblica ellenica, in Racc., 1991, pagg. I-727 ss.; 13
                    dicembre 2007, causa C-250/06, United Pan-Europe Communications Belgium e a., in Racc., 2007,
                    pagg. I-11135 ss.; 5 marzo 2009, causa C-222/07, Unión de Televisiones Comerciales Asociadas
                    (UTECA) c. Administración General del Estado, in Racc., 2009, pagg. I-01407 ss.; 16 aprile 2013,
                    in causa C-202/11, Anton Las c. PSA Antwep NW, in Racc. digit., ECLI: EC:C:2013:239.
               (17)  Cfr., a titolo esemplificativo, le sentenze della Corte di giustizia 4 ottobre 1991, causa C-159/90,
                    Society for the Protection of  Unborn Children Ireland LTD e Stephen Grogan et al., in Racc., pagg. I-
                    4733 ss.; 14 marzo 2017, causa C-157/15, Samira Achbita, Centrum Voor Gelijkheid Van Kansen
                    en Voor Racismebestrijding c. G4S Secure Solutions NV, in Racc. digit., ECLI:EU:C:2017:203, e
                    causa C-188/15, Asma Bougnaoui, Association de défense del sroits de l’homme (ADDH), c. Micropole
                    SA, in Racc. digit., ECLI:EU:C:2017:204.
               (18)  Cfr.  la  sentenza  della  Corte  di  giustizia  9  dicembre  1981,  causa  193/80,  Commissione c.
                    Repubblica italiana, in Racc., 1981, pagg. 3021 ss.

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