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CYBERBULLISMO: LE INSIDIE DELLA RETE




                        Particolare attenzione merita l’art. 4 del DDL S 1690 nel quale si avanzano
                  proposte di modifica al Regio Decreto Legge n. 1404/1934, soprattutto all’art. 25
                  che attiene alle competenze amministrative, prevedendo un procedimento che
                  si instaura a seguito di una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il
                  Tribunale per i minorenni che può giungere da chiunque venga a conoscenza di
                  irregolarità della condotta o del carattere, ovvero tiene condotte aggressive,
                  anche di gruppo, nei confronti di persone, animali o cose o di atti lesivi alla

                  dignità altrui. Il Procuratore, assunte ulteriori informazioni, può riferire i fatti
                  al Tribunale per i minorenni che può attivare, previo ascolto del minorenne e
                  dei genitori o dell’esercente la responsabilità genitoriale, un progetto di inter-
                  vento educativo con finalità riparativa sotto la direzione e il controllo dei Servizi
                  Sociali, prevedendo anche il coinvolgimento del nucleo familiare mediante un
                  percorso di sostegno alla genitorialità. È evidente, quindi, come si voglia pun-
                  tare alla rieducazione, promuovendo percorsi di carattere preventivo sia nei
                  confronti dei responsabili di illeciti sia verso gli autori di condotte che, anche se
                  non sono ancora qualificabili come illeciti, esprimono aggressività.



                  6.  Una corresponsabilità educativa tra Famiglia-Scuola-Istituzioni
                        Il fenomeno di cui trattiamo è talmente pervasivo all’interno della nostra
                  società da poter essere considerato trasversale attraverso i diversi strati sociali,
                  educativi e formativi. Le cause che contribuiscono a incrementarlo sono molte-
                  plici come le forme con cui si manifesta; esse vanno da quelle sociali, culturali ad
                  altre di più spiccato carattere dis-educativo familiare e scolastico. Sembra quasi
                  assistere a una regressione nel rispetto dell’altro da sé insieme alla totale assenza

                  dell’educazione affettiva in famiglia e a scuola che non fa gestire e riconoscere le
                  emozioni, così da causare una mancata strutturazione di una buona relazione
                  umana che mostrerebbe come questi bambini, giovani o ragazzi non siano stati
                  educati alla pro-socialità, incapaci di stare insieme ai loro coetanei, di gestire e
                  rispettare le emozioni proprie e altrui e di non avere una equilibrata autostima che
                  risulterebbe quindi orientata negativamente nei bulli, troppo bassa nelle loro vit-
                  time. Per fronteggiare questo fenomeno bisogna quindi insistere sul piano della
                  sensibilizzazione dei diversi ambiti sociali, sulla informazione e sulla prevenzione.
                        Dal punto di vista culturale, è necessario partire da una riflessione su
                  come il linguaggio degli adulti, sia online sia offline, sia sempre più intriso di ele-

                  menti comunicativi intolleranti e discriminatori come il razzismo , il sessismo
                                                                                           (32)
                  (32)  PASTA, STEFANO (S), parlare nel Web. Razzismo online ed educazione alla cittadinanza, (2020): 1-92.
                        ISBN 9788831443036.

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