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DOTTRINA
atteggiamenti tendenti al bullismo; ha riportato poi un incremento dell’empatia
e degli atteggiamenti tendenti all’aiuto della vittima. Un ulteriore dato interessan-
te era il maggior successo degli interventi nelle classi più giovani, a sostegno della
necessità di intervenire precocemente con programmi antibullismo.
Naturalmente, si tratta di programmi sperimentali, almeno per il nostro
Paese, che man mano dovranno confrontarsi con scenari più ampi e quindi con
contesti diversificati. È verosimile che i programmi andranno testati e adattati a
seconda del contesto geografico in cui si opera, ovvero tra le varie regioni ita-
liane, tra le varie aree urbane, sub-urbane, rurali e tra situazioni a maggior
impatto migratorio o di abbandono scolastico. Ulteriori azioni da mettere in
campo saranno poi le collaborazioni con i Servizi di Salute Mentale vista la psi-
copatologia che le vittime possono sviluppare, e con le Forze dell’Ordine al fine
di garantire la sicurezza informatica, contrastare e prevenire gli episodi di
aggressione sia nel mondo reale sia nella Rete. Per le figure adulte può essere
importante cogliere quei segnali di allarme propri del bambino/adolescente al
fine di instaurare da subito un canale d’aiuto. Attenzione andrebbe posta quindi,
ad esempio, all’aumento o alla diminuzione dell’uso dei dispositivi tecnologici,
ai cambiamenti degli stati emotivi e agli episodi di rabbia, alle difficoltà scola-
stiche e relazionali.
Per quanto riguarda l’atteggiamento degli adulti, alcune utili indicazioni pro-
vengono dal programma norvegese Olweus Bullying Prevention Program (OBPP).
Tale modello, applicato in ambito scolastico in Norvegia da diversi anni, è basa-
(45)
to su quattro principi , secondo cui gli insegnanti dovrebbero:
1)mostrare verso gli alunni calore, interesse ed essere coinvolti anche negli
aspetti della loro vita;
2)porre dei limiti fermi ai comportamenti inaccettabili;
3)applicare delle conseguenze negative, prive di elementi fisici o ostili,
quando le regole non vengono rispettate;
4)fornire dei modelli adulti autorevoli e positivi.
Naturalmente tali assunti possono essere utili anche per i genitori. In
ambito domestico è importante che essi possano assumere un dialogo aperto
con i propri figli nei vari ambiti di interesse, dalla scuola, alle relazioni, agli
aspetti inerenti alla sessualità. Bisogna essere consapevoli di quanto sia diffuso
e in aumento il fenomeno del sexting e mettere a conoscenza i più piccoli dei
pericoli che nasconde. È importante che la comunicazione non sia inquisitoria
ma tale da rappresentare un punto di riferimento per loro.
(45) OLWEUS D., LIMBER S. P. (2009), The Olweus Bullying Prevention Program: Implementation and
Evaluation over Two Decades, in Handbook of bullying in schools, (pagg. 387-412), Routledge.
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