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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE




                    Il procedimento di verifica/dichiarazione dell’interesse culturale:
                    ➣ è avviato dal Soprintendente;
                    ➣ risponde a criteri di trasparenza e impugnabilità;
                    ➣ si traduce da subito in una condizione di tutela per il bene, sospesa solo
              in caso di ricorso e ferme rimanendo precise disposizioni cautelari;
                    ➣ si conclude con l’adozione del provvedimento da parte della
              Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale e la notifica del provvedi-
              mento, nonché la trascrizione nei registri immobiliari se si tratta di beni immo-
              bili.


              6.  Le ricerche archeologiche
                    Il patrimonio archeologico è costituito tanto dal novero dei beni conosciu-
              ti quanto da quello dei beni non ancora emersi, perché sotterrati o sommersi.
                    I beni archeologici conosciuti sono soggetti alle attività di catalogazione e
              di inventariazione , entrambe curate dalle Soprintendenze con il concorso delle
                                  (40)
              Regioni e degli altri enti pubblici territoriali sotto il coordinamento del Ministero,

              per il tramite dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).
                    Le competenze sulla tutela dei beni archeologici conosciuti e non cono-
              sciuti, attribuite alle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e ad
              altri uffici del Ministero della cultura (MiC), consistono in azioni preventive e
              autorizzative, oltre che di vigilanza e - nel caso - sanzionatorie.

              a.  La tutela dei beni emersi
                    Il patrimonio archeologico può essere sottoposto a tutela mediante pro-
              cedure di dichiarazione d’interesse (cosiddetto “vincolo”, diretto e indiretto).
                    Il vincolo «diretto» può riguardare singoli beni o complessi di monumenti
              e aree ritenuti di interesse archeologico (in questo caso la comunicazione si
              estende agli Enti territoriali).
                    Il vincolo «indiretto» è applicabile non a cose, ma a complessi e località di
              interesse archeologico, per le quali il Ministero ha facoltà di prescrivere le
              distanze, le misure e le altre norme per evitare che sia messa in pericolo l’inte-
              grità dei beni culturali immobili oppure ne sia danneggiata la prospettiva o la
              luce ovvero ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.
                    Per motivi di pubblica utilità e a fini di tutela, fruizione pubblica e ricerca,
              lo Stato può entrare in possesso di immobili ed aree dichiarate di interesse
              archeologico mediante espropriazione.


              (40)  Le attività di catalogazione finalizzate al censimento e documentazione del patrimonio, si distin-
                    guono da quelle di inventario che hanno maggiormente una finalità di stima patrimoniale.

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