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DAI “BENI CULTURALI” ALL’“ARTE” CONTEMPORANEA
LE NUOVE FRONTIERE DELLA TUTELA
maggiore di fondi di investimento di questo tipo sta prendendo posto nel pac-
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chetto di proposte gestito dalle società finanziarie più accreditate .
Tale prassi apre, tuttavia, il fianco alla possibilità di manipolare i prezzi,
prima e durante la vendita, poiché:
➣ sia l’identità dei garanti, sia i relativi contratti (soprattutto clausole e
prezzo di garanzia) sono coperti dal più stretto anonimato, nella quasi totale
assenza di ogni trasparenza di mercato;
➣ le case d’asta detengono un interesse economico nella vendita di un
lotto per cui concedono una garanzia, pertanto potrebbero spingere per una
loro maggiore promozione. Nel caso in cui il “prezzo di martello” superi il
“prezzo di garanzia” concordato con il venditore, la casa d’aste riceve infatti
una percentuale variabile sul surplus generato;
➣ stabilire un valore di garanzia significa in qualche modo predeterminare
un possibile valore di vendita, rendendo possibile un innaturale incremento
delle quotazioni dei beni in oggetto. Questo vale soprattutto per le garanzie
concesse da terze parti, poiché ai garanti non è impedito di fare offerte per il
lotto per cui hanno offerto una garanzia, comportandosi dunque da spregiudi-
cati speculatori senza alcun interesse verso i pezzi da collezione in trattativa.
5. Conclusioni
Come abbiamo visto fin qui, il mercato dell’arte continua ad essere inve-
stito da un’evoluzione per certi versi radicale, che evidenzia plurime contamina-
zioni e connessioni con mondi apparentemente lontani e diversi, a partire da
quello finanziario. La stessa ontologia dell’opera d’arte ha cambiato pelle, ben
al di là di semplici valutazioni di carattere estetico; lungi dall’interrogarsi sull’op-
portunità della sua equiparazione ad asset di investimento (sia diretto sia indiret-
to), il legislatore è chiamato a pronunciarsi su questioni di per sé complesse, per
natura e per portata. Da una parte la polimorfica manifestazione dell’arte con-
temporanea, insieme alla continua riscoperta di quella cosiddetta “antica”,
porta alla luce la necessità di un approccio ineludibilmente interdisciplinare per
operare in concreto una tutela del patrimonio artistico-culturale a tutto campo:
in questa prospettiva archeologi, scienziati forensi, antropologi, esperti di
comunicazione e di finanza rappresentano ormai una platea di collaboratori
essenziali per legislatori, magistratura e Forze dell’ordine.
(73) Ad esempio, il gruppo The Fine Art Group di Londra, società specializzata in investimenti in
arte, gestisce due fondi interamente dedicati alle garanzie il cui volume di affari è cresciuto
costantemente nell’ultimo quinquennio.
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