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DOTTRINA
Il primo divieto generale è sancito appunto dalla legge; da un punto di
vista normativo va detto che il sistema di qualificazione degli esecutori dei lavori
pubblici (SOA e attestazione) risulta ancora disciplinato dal Titolo III della
Parte II del DPR n. 207/2010, in vigore dall’8 giugno 2011 e attualmente vigente
- in via transitoria per l’attesa di un apposito decreto ministeriale mai emanato -
nonostante l’abrogazione del regolamento stesso operata dall’art. 217 del
D.Lgs. n. 50/2016. La previgente normativa ad hoc era contenuta nell’abrogato
DPR n. 34 del 25 gennaio 2000 e la futura disciplina sarà contenuta nell’ema-
nando nuovo regolamento voluto nel 2019 dal cosiddetto decreto “sblocca-
cantieri” . In particolare, l’art. 61 del regolamento del 2010 (categorie e classi-
(2)
fiche) stabilisce che:
a) le imprese sono qualificate per categorie di opere generali, per categorie
di opere specializzate, nonché per prestazioni di sola costruzione, e per presta-
zioni di progettazione e costruzione, e classificate, nell’ambito delle categorie
loro attribuite, secondo gli importi di cui al comma 4 dello stesso art. 61;
b) la qualificazione in una categoria abilita l’impresa a partecipare alle
gare e ad eseguire i lavori nei limiti della propria classifica incrementata di un
quinto. Per i raggruppamenti temporanei d’imprese e i consorzi ordinari il
beneficio del quinto si applica con riferimento a ciascuna impresa raggruppata
o consorziata, a condizione che essa sia qualificata per una classifica pari ad
almeno un quinto dell’importo dei lavori a base di gara; nel caso di imprese
Codice degli appalti pubblici annotato con la dottrina, giurisprudenza e formule, 2009; R. GAROFOLI,
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M.A. SANDULLI, G. STANCANELLI (a cura di), Commento al regolamento di attuazione della legge quadro
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(2) DL n. 32/2019, convertito in legge n. 55/2019.
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