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                                             STUDI MILITARI



                    La sera del 20 sul Carabiniere salì un altro reparto tedesco da portare in
               Tunisia e alle 02:10 del giorno seguente salpò con il caccia Alpino.
                    Tuttavia un’ora dopo la partenza la macchina di sinistra ebbe una grave
               avaria e dovette essere fermata, cosicché il Carabiniere dovette invertire la rotta
               avvalendosi soltanto della macchina di dritta. Rientrò a Palermo alle 05:45 e per
               ormeggiarsi ebbe necessità di un paio di rimorchiatori, dopodiché fece sbarcare
               i militari germanici; il capitano di fregata Bongioanni cercò di far riparare la
               macchina di sinistra, ma ciò risultò impossibile a Palermo e così alle 05:40 del
               24 febbraio lasciò il porto siciliano e, dopo una breve sosta alla Spezia, nel
               pomeriggio del 26 giunse a Genova .
                                                  (88)
                    L’unità rimase ai lavori nel capoluogo ligure fino al 14 marzo, poi si tra-
               sferì alla Spezia e infine a Livorno, dove dal 17 riprese pienamente la sua attività
               bellica proteggendo un convoglio destinato ad Olbia .
                                                                  (89)
                    Nei mesi seguenti il Carabiniere eseguì numerose missioni di scorta nel Mar
               Ligure e nel Tirreno sia a navi mercantili che da guerra specialmente dopo che
               l’ammiraglio di squadra Carlo Bergamini era divenuto il 5 aprile 1943 coman-
               dante  in  capo  delle  Forze  Navali  da  Battaglia  stanziate  prevalentemente  alla
               Spezia, il quale aveva iniziato un serrato programma addestrativo con frequenti
               uscite  in  mare  per  svolgere  esercitazioni  di  tiro  e  di  coordinazione  con  gli
               aerei .
                    (90)
                    Il Carabiniere il 5 giugno si trovò alla Spezia quando la base subì un pesante
               bombardamento da parte di sessanta quadrimotori B 17 “Flying Fortress” della
               12   Air  Force dell’Aviazione dell’Esercito degli Stati Uniti partiti dall’Algeria.
                  th
               L’incursione fu contrastata dal tiro antiaereo delle navi presenti nella base ligure
               e all’azione di fuoco partecipò anche il cacciatorpediniere sparando con le mitra-
               gliere da 37 millimetri. Anche in questa occasione il Carabiniere dimostrò di essere
               un’unità fortunata perché non ricevette alcun danno, al contrario delle corazzate
               Roma e Vittorio Veneto che riportarono avarie .
                                                          (91)

               (88)  Ivi: annotazioni dal 24 al 26 febbraio 1943.
               (89)  Ivi: annotazioni dal 14 al 17 marzo 1943.
               (90)  Ivi, Biografie ufficiali, busta B 1, fascicolo 42: “Ministero della Difesa. Direzione Generale per
                    il Personale Militare della Marina. 10  Divisione. 1  Sezione. Documentazione e Matricola
                                                  a
                                                            a
                    Ufficiali.  Corpo  Stato  Maggiore.  Estratto  matricolare  del  defunto  Ammiraglio  d’Armata
                    Carlo Bergamini nato il 24 ottobre 1888 a San Felice Sul Panaro provincia Modena”.
               (91)  Ivi, Statini dell’attività bellica delle navi, busta 8, fascicolo 9: “R.C.T. Carabiniere. Diario di guer-
                    ra”, annotazione del 5 giugno 1943; ivi, Attacchi alle basi 1940-1943, busta 8, fascicolo 1079:
                    rapporto dell’ammiraglio di squadra Carlo Bergamini a Supermarina, e per conoscenza al
                    Comando Marina della Spezia redatto a bordo il 6 giugno 1943, con n. di protocollo 965 SRP
                    e avente oggetto “Danni subiti dalle F(orze) N(avali) [da] B(attaglia) nell’attacco su Spezia
                    del  5  giugno  1943-XXI;  ivi:  rapporto  dell’ammiraglio  di  squadra  Carlo  Bergamini  a
                    Supermarina redatto a bordo il 12 giugno 1943, con n. di protocollo 1024 SRP e avente
                    oggetto “Danni subiti dalle RR. NN. Roma e V(ittorio) Veneto”.
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