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LE NAVI DELLA REGIA MARINA E DELLA MARINA MILITARE CON IL NOME CARABINIERE
Nei giorni seguenti il caccia svolse altre esercitazioni e la sera fra il 28 e il
29 gennaio compì la prima missione di guerra dopo il siluramento del 16 feb-
braio dell’anno precedente, scortando con le torpediniere Ardimentoso e
Cassiopea la nave da battaglia Littorio dalla Spezia a Genova.
La mattina del 29 gennaio le tre unità rientrarono nella base spezzina e alle
12:46 il Carabiniere salpò nuovamente per testare il radiotelemetro di fabbrica-
zione italiana tipo EC 3ter “Gufo” che era stato montato a bordo durante i
lavori di ripristino .
(86)
Dopo altre uscite in mare per esercitazioni, il 1° febbraio il caccia fece
rotta per Palermo dove si ormeggiò il giorno dopo. La sera del 4 il Carabiniere
imbarcò otto ufficiali e trecentoventi fra sottufficiali, graduati e soldati tedeschi
che trasportò con i caccia Camicia Nera, Mitragliere e Vincenzo Gioberti alla
Goletta in Tunisia e nel rientrare a Palermo vi condusse quattro ufficiali, otto
sottufficiali e un soldato del Regio Esercito .
(87)
Il Carabiniere ripreso da un velivolo della Regia Aeronautica. Si può notare il ponte di castello ver-
niciato con strisce trasversali bianche e rosse, segno identificativo pitturato sulle navi italiane dopo
quanto era accaduto durante la Battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940
(Fototeca dell’Ufficio Storico della Marina Militare, Roma)
(86) Ivi: “R.C.T. Carabiniere. Diario di guerra”, annotazioni dal 28 al 29 gennaio 1943; E.
BAGNASCO, In guerra sul mare. Navi e marinai italiani nel Secondo Conflitto Mondiale, Parma,
Albertelli, 2005, pag. 353.
(87) AUSMM, Statini dell’attività bellica delle navi, busta 8, fascicolo 9: “R.C.T. Carabiniere. Diario di
guerra”, annotazioni dal 1° al 6 febbraio 1943.
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