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                  LA RESPONSABILITÀ INTERNAZIONALE PER I DANNI CAGIONATI DA OGGETTI SPAZIALI



                       Ove tali attività vengano condotte da un’organizzazione internazionale, la
                  responsabilità del rispetto delle norme convenzionali ricade sull’organizzazio-
                  ne e sugli Stati contraenti che ne fanno parte. L’articolo successivo - che, come
                  si vedrà di seguito, è stato poi sviluppato in un ulteriore trattato ad hoc - dispo-
                  ne più specificamente che lo Stato contraente che effettua o fa effettuare il lan-
                  cio di un oggetto nello spazio extra-atmosferico, come pure lo Stato contraen-
                  te dal cui territorio un oggetto viene lanciato o le cui installazioni servono al
                  lancio,  sono  responsabili  (liable ,  nella  versione  inglese)  internazionalmente
                                                 (6)
                  per i danni arrecati ad altri Stati partecipi del Trattato o a loro persone fisiche
                  o  giuridiche,  procurati  da  tale  oggetto  o  da  suoi  elementi  costitutivi,  sulla
                  Terra, nell’atmosfera o nello spazio extra-atmosferico, compresi la Luna e gli
                  altri corpi celesti.
                       Il principio della responsabilità internazionale dello Stato di lancio è più
                  volte ribadito e richiamato nei principali trattati spaziali successivi: all’articolo 6
                  dell’Accordo sul salvataggio degli astronauti, il ritorno degli astronauti e la resti-
                  tuzione degli oggetti inviati nello spazio extra-atmosferico del 1968 e all’artico-
                  lo 14 dell’Accordo che regola le attività degli Stati sulla Luna e gli altri corpi
                  celesti del 1979, mentre la Convenzione del 1975 sulla registrazione degli ogget-
                  ti spaziali vi fa riferimento nei considerando.

                  (5)  Cfr. A. RITHOLZ, International and Domestic Regulation of  Private Launching Ventures, in Stanford
                       Journal of  International Law, 1985, pag. 142: “If  the State of  nationality is presumed to have jurisdic-
                       tion, several problems arise. The State of  nationality of  the PLV [Private Launch Venture] could be the
                       State of  incorporation, the State where its home office is located, or where its principal place of  business is
                       located. If  more than one State is involved, conflicts over which State would have primary jurisdiction, for
                       purposes of  the 67 Treaty, would be manifold. No matter which State is obligated to exercise ‘authority and
                       supervision’ over the user or PLV, any activity in outer space by the user or PLV can be legitimized only by
                       the willingness of  a State party to assume responsibility for such ‘authorization and supervision’. In order to
                       adequately supervise any activity, the supervising State must be able to impose sanctions upon the entity in
                       control of  the space object after it is launched. That entity would be either the PLV or the user. Thus the
                       location of  the PLV or the user and the whereabouts of  their respective assets are relevant to determining
                       which State is ‘the appropriate State Party’ ”.
                  (6)  Per un’analisi critica delle ambiguità e delle problematiche interpretative della terminologia
                       utilizzata nella versione inglese del Trattato del 1967 (nella versione francese, per liability e
                       responsibility  è  usato  lo  stesso  termine),  v.  in  part.  F.  VON  DER DUNK,  Liability  versus
                       Responsibility in Space Law: Misconception or Misconstruction?, in Space, Cyber and Telecommunications
                       Law Program Faculty Publications, 1991, pagg. 363 ss.; v. anche B. CHENG, Article VI of  the 1967
                       Space  Treaty  Revisited:  “International  Responsibility”,  “National  Activity”,  and  “The  Appropriate
                       State”, in Journal of  Space Law, 1998, pag. 9; F. G. VON DER DUNK, Private Enterprise and Public
                       Interest in the European ‘Spacescape’, Leiden, 1998, pag. 22: “space law liability, apart from its substan-
                       tive contents, presents a particular form of  accountability in addition to responsibility. Alternatively, it may
                       be seen as a particular form of  responsibility which deals with material damage inflicted by space objects,
                       separated from other, more general forms of  responsibility by the terms of  space law”; G. CATALANO
                       SGROSSO, La responsabilità degli Stati per le attività svolte nello spazio extra-atmosferico, Padova, 1990,
                       pagg. 13-18, riconduce alla nozione di responsibility l’obbligo di prevenire i danni e alla nozio-
                       ne di liability le conseguenze (riparatorie) della mancata esecuzione dell’obbligo.
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