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ASPETTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA PER LA TUTELA DEI BENI ARCHEOLOGICI
mente economico conseguito attraverso l’abbellimento della vetrina con pro-
dotti falsi .
(37)
Proprio seguendo questa interpretazione, la giurisprudenza di merito ha
espressamente ritenuto sussistente il profitto nella ricettazione di beni culturali
archeologici nell’interesse del rettore di un museo ecclesiastico a ricevere e dete-
nere alcune anfore antiche per mostrarle al pubblico .
(38)
Per quanto sopra, non può dubitarsi che l’utilità del collezionista o del-
l’estimatore di opere d’arte, derivante dal godimento e dalla fruizione personale
del bene, integri il profitto della ricettazione. In definitiva, dunque, potrà sen-
z’altro ipotizzarsi il reato di ricettazione nei confronti di chi sia stato trovato in
possesso di elementi archeologici per i quali vi siano elementi investigativi,
eventualmente corroborati anche dall’assenza di idonee prove di legittimo pos-
sesso, tali da far ritenere che siano stati escavati illecitamente.
(37) Cass. pen., Sez. Seconda, 28 ottobre 2000, n. 11083, nella quale il Collegio individua «nell’ac-
quisto della borsa e dei due ombrelli di un intento genericamente economico dell’utilizzo come abbellimento
all’esterno del negozio e richiamo della clientela in un periodo di notevole incremento degli acquisti, il quale,
considerato il riconoscimento della natura anche non patrimoniale del profitto caratterizzante il dolo specifico
del delitto di ricettazione (cfr.: Cass. pen., Sez. Prima, 23 gennaio 1990 - ric. Belpiede; Cassazione penale,
Sez. Prima, 11 maggio 1987, n. 8245) esattamente è stato riconosciuto idoneo nella sentenza ad integrare
l’elemento psicologico del delitto ascritto all’imputato».
(38) Corte d’Appello Cagliari, Sez. Prima, 15 giugno 2017.
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