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ECO AMBIENTE
di settore e, in particolare, a: “migliorare il potenziale protettivo e produttivo
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delle risorse forestali del Paese e lo sviluppo delle filiere locali a esso collegate,
valorizzando il ruolo fondamentale della selvicoltura e ponendo l’interesse pub-
blico come limite all’interesse privato”. In questa ottica, la gestione del bosco è
intesa quale espressione di scelte strategiche e operative consapevoli, che trova-
no appropriata articolazione e implementazione mediante la pianificazione
forestale.
La pianificazione forestale è indispensabile per poter tutelare e valorizzare
le funzioni ecosistemiche di ciascun bosco in una prospettiva di lungo perio-
do , nonché per poter alimentare in modo sostenibile le filiere produttive di
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beni e utilità . Tuttavia, nel nostro Paese la pianificazione forestale è ancora
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relativamente poco diffusa, per varie cause (frammentazione delle proprietà
forestali, costo della pianificazione, necessità di ulteriori autorizzazioni per gli
interventi selvicolturali anche nel caso in cui sono previsti da strumenti di pia-
nificazione in vigore, eccessiva complicazione delle modalità di elaborazione e
approvazione dei piani, ecc.): di fatto, soltanto il diciotto per cento della super-
ficie forestale è attualmente gestita mediante piani di gestione a livello aziendale,
e anche i dati riguardanti la pianificazione agli altri livelli testimoniano una situa-
zione frammentata, con differenze rilevanti tra le Regioni .
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Risultano dunque evidenti le motivazioni per cui l’art. 6 del TUFF ponga
la pianificazione forestale, da realizzarsi ai vari livelli, al centro della nuova stra-
tegia forestale nazionale, al fine di favorire la tutela, la conservazione e la gestio-
ne integrata e multifunzionale dei boschi pubblici e privati.
2. Livelli di pianificazione
Con il TUFF, per la prima volta nell’ordinamento nazionale, viene speci-
ficato cosa si intende per “programmazione forestale” (art. 3, comma 2, lettera o),
inserendo in questa definizione l’insieme delle strategie e degli interventi volti,
nel lungo periodo, ad assicurare la tutela, la valorizzazione, la gestione del patri-
monio forestale e la creazione di nuove foreste, connotando la materia settoriale
negli strumenti dettagliati all’art. 6.
Nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali, nell’art. 6 viene defi-
nita una gerarchia che parte dalla strategia forestale nazionale (comma 1), quale
strumento di indirizzo generale di competenza statale.
(2) Abrogando il D.Lgs. 18 maggio 2001, n. 227.
(3) CIANCIO et al., 2002; CIANCIO, 2005; NOCENTINI et al., 2017.
(4) CORONA et al., 2019.
(5) RaF Italia, 2019.
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