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PIANIFICAZIONE FORESTALE NEL TESTO UNICO IN MATERIA DI
FORESTE E FILIERE FORESTALI
del proprietario forestale anche le previsioni dei programmi e piani sovraordi-
nati, di cui recepiscono i contenuti, rispetto ai quali possono proporre precisa-
zioni e integrazioni conseguenti al passaggio di scala a livello aziendale.
5. Conclusioni
Per loro natura, i beni forestali costituiscono sistemi socioecologici com-
plessi e la pianificazione rappresenta uno strumento imprescindibile per
(8)
garantirne il governo in termini di sostenibilità ecologica, economica e sociale
con una prospettiva di medio e lungo periodo .
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Si tratta di strumenti atti a garantire e migliorare la resilienza dei popolamen-
ti forestali, la qualità dei prodotti legnosi e non legnosi e delle utilità ecosistemiche
e a conformarsi agli impegni internazionali di mitigazione e adattamento climati-
co, salvaguardia ambientale e conservazione paesaggistica. Al contrario di quanto
affermato in alcune sedi, la disciplina configurata dall’art. 6 del TUFF può risul-
tare direttamente efficace anche nel contribuire a rafforzare ed estendere la gestio-
ne di aree forestali orientata specificatamente alla conservazione della natura.
In questa prospettiva, la pianificazione forestale, ai vari livelli, necessita di
essere concepita in modo sistemico, in linea con una moderna visione della sel-
vicoltura e della pianificazione territoriale e ambientale. Conseguentemente,
anche in questo settore è opportuno operare in una logica di integrazione ver-
ticale e orizzontale e di integrazione interistituzionale, tenendo conto delle pre-
scrizioni di tutti i piani di matrice urbanistico-territoriale, paesaggistica e
ambientale: si tratta di una operazione complessa non solamente per la molte-
plicità degli strumenti di riferimento ma in molti casi anche per la difficoltà
nell’identificare in modo chiaro i rapporti funzionali tra di essi. Oltre alle
opportunità di armonizzazione a scala nazionale delle informazioni fornite
dalla pianificazione forestale, un elemento di novità sancito dal TUFF rispetto
alla normativa nazionale precedente è proprio la definizione del secondo livello
di pianificazione forestale quale strumento elettivo ai fini della suddetta integra-
zione. Analogamente elettiva è una efficace impostazione in termini partecipa-
tivi dei processi di pianificazione forestale ai vari livelli, data la rilevanza dell’in-
teresse pubblico in questo settore e la frequente necessità di composizione di
conflitti più o meno espliciti in termini di destinazione e opzioni d’uso delle
aree boscate: anche in questo caso il secondo livello di pianificazione può gio-
care un ruolo particolarmente significativo.
(8) SENSU FOLKE, 2006.
(9) CORONA et al., 2019.
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