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PIANIFICAZIONE FORESTALE NEL TESTO UNICO IN MATERIA DI
FORESTE E FILIERE FORESTALI
L’articolo disciplina poi una programmazione e pianificazione forestale
multilivello, prevedendo la seguente articolazione:
➣ un primo livello di tipo programmatico, mediante il programma foresta-
le regionale (comma 2), che ha il principale compito di contestualizzare nel ter-
ritorio regionale gli obiettivi e le priorità nazionali, coordinatamente con gli altri
strumenti di programmazione ambientale e paesaggistica presenti;
➣ un secondo livello di pianificazione a scala territoriale (comprensoria-
le/sovraziendale) mediante il piano forestale di indirizzo territoriale (commi 3-5);
➣ un terzo livello a scala aziendale e operativo mediante il piano di gestio-
ne forestale (comma 6).
Il primo livello è attuato dalle amministrazioni regionali; il secondo può
essere promosso su iniziativa regionale o da parte di associazioni di enti o pro-
prietari per ambiti territoriali omogenei e vasti; l’attuazione del terzo livello è
promossa su iniziativa del singolo proprietario forestale o del soggetto gestore
o di un consorzio di proprietari, coordinatamente con quanto previsto ai livelli
superiori.
Il TUFF definisce, quindi, un sistema a struttura piramidale, in cui i diversi
elementi dipendono gli uni dagli altri e si susseguono in modo gerarchico,
offrendo concrete opportunità di armonizzazione della governance del settore.
Gli strumenti pianificatori richiamati già esistono nella realtà tecnico-operativa
del settore forestale (Tabella 1), ma vengono disciplinati in un quadro coordina-
to a livello nazionale e armonizzato anche sotto il profilo procedurale.
In particolare, al fine di uniformare, su standard comuni a livello nazio-
nale, l’elaborazione di questi strumenti, l’art. 6 comma 7 del TUFF prevede un
apposito DM attuativo, attualmente in corso di predisposizione, «(…) per la
definizione dei criteri minimi nazionali di elaborazione dei piani forestali di
indirizzo territoriale (…) e dei piani di gestione forestale, o strumenti equiva-
lenti (…)».
L’obiettivo di questi criteri è «di armonizzare le informazioni e permettere
una loro informatizzazione su scala nazionale». Di fatto, la attuale situazione è
alquanto articolata e disomogenea tra le varie Regioni, risultato di peculiari tra-
dizioni forestali e di differenti condizioni socioeconomiche e grado di autono-
mia legislativa: storicamente questa eterogeneità ha determinato l’adozione di
approcci, interpretazioni, normative e scelte metodologiche e strumenti di sup-
porto nella pianificazione forestale anche molto differenti tra loro .
(6)
(6) CULLOTTA e MAETZKE, 2008 a, b; CULLOTTA et al., 2015; CHIRICI et al., 2019; CORONA et al.,
2019.
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