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LA CULTURA DEL BOSCO TRA UMANESIMO, SCIENZA, ETICA E ARTE
sua pubblicazione nel 1996, ha affermato «... non esiste nulla di paragonabile
nella letteratura tedesca. È il miglior libro che ho letto fino a oggi sulla cultura
delle idee in Europa ed è un peccato che non sia stato tradotto e pubblicato in
lingua tedesca». E ancora: «Un libro in tedesco sulla selvicoltura sistemica riem-
pirebbe un grande vuoto e attirerebbe l’attenzione pubblica e politica su di
essa».
Riporto tutto ciò perché se da un lato è di notevole importanza aver sol-
levato l’interesse del mondo forestale tedesco per questa teoria, dall’altro dimo-
stra la rilevanza del contributo scientifico e culturale della Scuola Forestale
Italiana e della nostra Accademia.
All’inizio di agosto 2019, Wilhelm Bode insieme a oltre settanta esperti
forestali ed ecologi, rappresentanti di associazioni ambientaliste, di proprietari
forestali e istituzioni di ricerca, ha scritto una lettera al Ministro tedesco
dell’Agricoltura e Foreste, Julia Klöckner, per sollecitare una gestione forestale
che abbandoni la politica delle piantagioni intensive e tratti finalmente le foreste
come ecosistemi e non più come fabbriche di legno, adottando così i principi
della gestione sistemica.
I risultati di quanto esposto con l’Italian Theory non sono un punto di arri-
vo ma un punto di partenza per lo sviluppo di una selvicoltura che sempre più
tenga conto della funzionalità del bosco, della corretta gestione dell’ambiente e,
in definitiva, del benessere sociale.
Concludo con un aforisma di Petronio - Satyricon cap. 44 - che è parte inte-
grante del logo dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali: Serva me, servabo te.
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