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LA CULTURA DEL BOSCO TRA UMANESIMO, SCIENZA, ETICA E ARTE



                     Charles Percy Snow nel 1966 affermava: «Molti biologi sentono la stessa
               liberazione, la stessa gioia di prendere parte ad una impresa grandiosa che sen-
               tirono i fisici negli anni venti. Molto probabilmente la guida morale e intellet-
               tuale  della  scienza  passerà  ai  biologi,  ed  è  fra  di  loro  che  troveremo  i
               Rutherford, i Bohr e i Frank della prossima generazione».
                     Una previsione che si è puntualmente avverata. Attualmente in campo
               scientifico questo è considerato il secolo della biologia. Una intuizione quella di
               Snow che, a mio avviso, tocca in modo altamente significativo anche, e soprat-
               tutto, gli scienziati e i ricercatori forestali. Il radicale cambiamento della selvicol-
               tura è avvenuto negli anni Novanta del secolo scorso con l’enunciazione della sil-
               vosistemica: l’Italian Theory. Da questa teoria emerge la necessità di rendere com-
               prensibile in senso scientifico l’idea di bosco.
                     «Il bosco è un insieme unificato nella rete di rapporti fra il complesso degli
               organismi vegetali e animali e il complesso dei fattori fisici, ovvero un sistema
               biologico altamente complesso» .
                                              (4)
                     Cambiano i presupposti e, di conseguenza, mutano le interpretazioni dei
               fenomeni. Così, ad esempio, l’idea del “bosco sistema biologico complesso” -
               ormai accettata da gran parte dell’establishment scientifico - comporta l’analisi e la
               rielaborazione di problemi epistemologici, scientifici, storici, etici e culturali, ma
               anche di quelli giuridici, economici, sociali e politici. La “visione sistemica” del
               bosco ha rimesso in discussione i presupposti stessi della selvicoltura, dell’assesta-
               mento e dell’economia forestale. Negli ultimi anni, lo sviluppo della conoscenza
               nel campo delle scienze applicate alla Natura ha permesso la maturazione di un
               nuovo processo concettuale connesso alla gestione forestale e l’individuazione di
               soluzioni alternative. Gli studi relativi alla silvosistemica ormai sono oggetto di
               discussione a livello nazionale e internazionale . Molti forestali tuttora si chiedo-
                                                           (5)
               no cosa si debba intendere per silvosistemica. Ebbene: «La silvosistemica è la
               scienza che ha per oggetto lo studio, la coltivazione e l’uso del bosco, un sistema
               biologico autopoietico, adattativo, estremamente complesso, in grado di perpe-
               tuarsi autonomamente e capace di assolvere molteplici funzioni» . La gestione
                                                                              (6)
               forestale sostenibile non tende più a privilegiare una o più funzioni del bosco, ma
               tende a creare i presupposti per conseguire la resilienza del sistema bosco e si può
               così definire: «La gestione forestale sistemica è sostenibile in quanto il sistema
               biologico bosco interagisce armonicamente con gli altri sistemi e i processi di cre-
               scita sono congruenti con un progetto mirato al progresso sociale e culturale».

               (4)   CIANCIO, 1999.
               (5)   MESSIER et al., 2013.
               (6)   CIANCIO, 1999.

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