Page 83 - Rassegna 2020-3
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LA CULTURA DEL BOSCO TRA UMANESIMO, SCIENZA, ETICA E ARTE



                     Umanesimo versus Scienza e rapporti tra Etica e Arte, quindi.
                     Una  contesa  che  per  lungo  tempo  è  sembrata  insuperabile.
               Fortunatamente oggi la sua virulenza appare sempre più in via di esaurimento.
               Si è finalmente compreso che Umanesimo, Scienza, Etica e Arte non sono in
               contrapposto ma insieme costituiscono “Cultura”. L’unica vera e sola “Cultura”.
                     Il divario tra Umanesimo e Scienza è ancora presente in parte del mondo
               della ricerca e della tecnica forestale. Si sottolinea però che nella realtà, rispetto
               all’empirismo positivistico dell’iniziale costrutto scientifico forestale, si è dap-
               prima cercato e poi compiuto un salto di qualità. È subentrata l’Arte della ricerca
               scientifica. Un simbolo strettamente connesso alla civiltà e alla incommensurabile
               storia culturale italiana.
                     C’è da chiedersi cosa si intenda con Arte della ricerca scientifica. Secondo
               Albert Einstein «La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il
               senso del mistero; sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza».
                     La ricerca scientifica è un’attività complessa in cui si utilizzano strumenti
               concettuali e materiali e prende forma nelle intuizioni, nella creatività e nella
               conoscenza . E poiché si fonda sulla destrezza - operativa e intellettuale - è
                           (1)
               Arte. Appunto, l’Arte della ricerca scientifica. Essa determina la creazione di
               nuovi modelli di pensiero. L’Arte è l’anima della ricerca, dunque. In tal senso
               per  la  silvosistemica,  l’Italian  Theory,  è  significativo  quanto  sostiene  Galileo
               Galilei: «Credo che l’arte, come la scienza, debba sforzarsi di essere fedele alla
               natura» . L’innovazione in campo scientifico avviene attraverso l’elaborazione
                      (2)
               e l’esposizione di nuove teorie. Secondo William I. B. Beveridge (1950) «Per il
               pensiero creativo è più importante vedere il bosco che gli alberi; lo studioso si
               trova nel pericolo di riuscire a vedere soltanto gli alberi. Lo scienziato con una
               mente matura, che ha riflettuto molto su una quantità di materiale scientifico,
               non ha avuto soltanto il tempo di accumulare dettagli tecnici, ma ha acquisito
               una visuale sufficiente per scorgere il bosco».
                     I giovani ricercatori devono sapere che l’avanzamento della conoscenza
               avviene per ipotesi, per pregiudizi metafisici. Ovvero attraverso l’utilizzo e la
               valorizzazione dell’intuito e della capacità di prefigurare congetture. Se si vuole
               conseguire una reale innovazione non si può e non si deve tener conto del già
               noto. Il ricercatore che guarda al futuro è a un tempo innovatore e artista. Da
               innovatore ama pensare fuori dagli schemi ed esalta lo spirito critico che è pro-
               prio della laicità scientifica. Da artista fa proprio il sentimento di libertà che pre-
               suppone la laicizzazione culturale.

               (1)   CIANCIO, 1994; 2014; 2015; SCHEFFER et al., 2015.
               (2)   MARCACCI e SHEA, 2015.

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