Page 82 - Rassegna 2020-3
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ECO AMBIENTE
L’obiettivo è quello di pervenire a sintesi conoscitive proiettate al futuro e
alla piena implementazione del concetto di gestione forestale sostenibile attra-
verso risposte scientificamente fondate e percorribili sul piano tecnico-pro-
grammatico.
Da queste sintesi si può comprendere la vivacità e la spinta innovativa che
caratterizza la ricerca forestale italiana. Una attività di ricerca e sperimentazione
che ha portato all’elaborazione di nuovi approcci metodologici e di importanti
ricadute sul piano operativo e istituzionale.
E però questa attività non avrebbe solide fondamenta se non fosse
accompagnata da una elaborazione teorica coerente. Appunto per tale elabora-
zione ha contribuito alla discussione relativa al paradigma di riferimento della
selvicoltura. La Scuola forestale italiana si caratterizza per lo sviluppo della
cosiddetta Italian theory. Teoria che si basa su un concetto: «La cultura del bosco
tra Umanesimo, Scienza, Etica e Arte».
Da sempre i dibattiti tra umanisti e scienziati sono all’ordine del giorno.
La disputa che però ha provocato una grave divisione nel mondo culturale e
scientifico italiano è stata quella tra il filosofo Benedetto Croce - caposcuola del
neoidealismo italiano - e il matematico Federigo Enriques - sostenitore del posi-
tivismo - che si manifestò al Congresso Internazionale di filosofia, svoltosi il 6
aprile del 1911 a Bologna, nel quale Enriques fu nominato, secondo Croce
impropriamente, presidente.
Qualcuno si domanderà cosa c’entra la suddetta controversia con la
«scienza della Natura» in generale e del bosco in particolare. Il rapporto tra la
propria disciplina e la filosofia ha interessato scienziati di altissimo valore che
hanno prima progettato e poi realizzato sia l’avanzameno scientifico sia il pro-
gresso culturale. Tra i molti, moltissimi altri, mi riferisco principalmente ai pro-
motori del progresso scientifico del XX secolo.
Tra l’elenco delle figure più illustri ricordo Werner Heisenberg, Niels
Bohr, Max Born, Wolfgang Pauli, Erwin Schrödinger, Albert Einstein e Louis-
Victor de Broglie, scienziati che furono anche uomini di elevata cultura umani-
stica.
Il contrasto verificatosi al Congresso di Bologna ha segnato in modo
significativo sia la Cultura umanistica sia la Scienza. Un problema che ormai dal
mondo culturale “umanistico”, da quello “scientifico”, da quello “etico e arti-
stico” è considerato inadeguato e inattuale. D’altra parte si deve riconoscere che
la suddetta controversia culturale ha inciso sulla «questione» tra humanae litterae
e Scienza, influenzando negativamente per quasi un secolo la cultura, la scuola,
la politica e finanche lo sviluppo economico del nostro Paese.
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