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ECO AMBIENTE



                  D’altro canto, i contenuti dei PFIT, che rappresentano veri e propri piani
             territoriali di settore, devono essere recepiti dagli strumenti urbanistici comuna-
             li e intercomunali per gli specifici aspetti forestali.
                  Una strategia per incentivare la effettiva realizzazione dei PFIT è inserirli
             nella struttura di pianificazione forestale regionale quali strumenti in grado di
             semplificare, rendere meno dispendiosa e più incisiva e puntuale la realizzazio-
             ne dei piani di gestione forestale e favorire la gestione partecipata al governo
             del territorio, contribuendo a salvaguardarne le peculiarità ambientali e a valo-
             rizzarne le potentialità di sviluppo socioeconomico .
                                                              (7)
                  Il  livello  territoriale  del  PFIT  è  altresì  ottimale  per  la  pianificazione  di
             infrastrutture, quali la viabilità forestale, la cui programmazione, progettazione
             e realizzazione si avvantaggia dal riferimento a una scala comprensoriale, in una
             ottica di complessiva sostenibilità ecologica ed economica: è alla luce di questa
             considerazione che, se un piano di gestione forestale è elaborato conformemente
             a un PFIT in vigore non è richiesto il parere della Soprintendenza all’archeologia,
             belle arti e paesaggio per la parte inerente la realizzazione o l’adeguamento della
             viabilità forestale (art. 6, comma 6, TUFF).


             4. Piano di gestione forestale
                  In attuazione dei programmi forestali regionali e coordinatamente con i
             PFIT, ove esistenti, le Regioni promuovono, per le proprietà pubbliche e priva-
             te, la redazione di piani di gestione forestale (PGF) o di strumenti equivalenti,
             riferiti ad un ambito aziendale o sovraziendale di livello locale. Il PGF è un
             documento  tecnico  a  validità  pluriennale  (in  genere,  dieci-venti  anni)  con  il
             quale vengono definiti gli obiettivi che si vogliono perseguire nel lungo e nel
             medio periodo a scala aziendale o sovraziendale di livello locale, gli orientamen-
             ti di gestione e le operazioni dettagliate per realizzare tali scopi.
                  I PGF, ovvero la pianificazione a scala aziendale, devono essere conformi
             agli strumenti di pianificazione paesaggistica, urbanistico-territoriale, ambienta-
             le e forestale di livello superiore e al piano del parco o ad eventuali piani di
             gestione e/o misure di conservazione appositamente individuati, se, rispettiva-
             mente, vi è interessamento di aree protette o di siti della Rete Natura 2000. La
             redazione dei PGF ha una lunga tradizione tecnica, essendo il loro impiego
             codificato fin dal RDL 30 dicembre 1923, n. 3267: alla luce del TUFF, partico-
             lare evidenza assume il loro ruolo di strumenti attuativi designati a specificare e
             tradurre in modalità concrete di intervento oltre che gli orientamenti gestionali

             (7)  V. a es. reti di imprese, Colonico et al., 2020.

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