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ECO AMBIENTE
L’ambiente come “bene
comune” al centro della
Colonnello
Marco PUCCIATTI politica dell’Unione
Comandante Provinciale Carabinieri
(*)
di Modena Europa
Abstract
L’azione dei fattori climatici ed ambientali e l’intervento dell’uomo sui beni naturali
comuni hanno aumentato la debolezza degli ecosistemi, innalzando la soglia di povertà e
favorendo la conflittualità nelle aree più destabilizzate del mondo. Tutto questo spinge
all’emigrazione masse enormi di persone disperate che sono costrette ad affidarsi alle reti
criminali locali, spesso collegate con i gruppi terroristici, per lasciare i propri Paesi diretti
verso le aree più sicure della Terra.
Dal 1972 la Comunità internazionale sta agendo a tutela dei valori ambientali ed ha com-
preso l’importanza di dotarsi di una rete globale di attori in grado di governare i beni comuni
(i global commons) e di contrastare le iniziative dei gruppi criminali che, intuite le enormi oppor-
tunità economiche, sfruttano l’ambiente e le risorse naturali quale volano dei loro traffici.
Cresce il ventaglio degli strumenti di cooperazione internazionale, migliora il dialogo
ai quattro angoli del mondo tra giudici e forze di polizia, si scambiano dati ed esperienze
apprese nel tentativo di porre un freno alle nuove insidie criminali.
Nel presente contributo viene affrontato il tema dei “beni comuni” (acqua, aria,
fauna, ecc.), che vanno preservati nell’interesse delle generazioni presenti e future in nome
della cosiddetta democrazia ambientale. Vengono, dunque, illustrate alcune delle soluzioni
scelte per rendere sostenibile lo sviluppo delle comunità, soluzioni che passano anche
attraverso gli ambiziosi standard di sviluppo sostenibile fissati a Parigi nel 2015, modificando
i modelli produttivi e i sistemi economici e ripensando alle abitudini quotidiane. Un
approfondimento è riservato alla questione dei cambiamenti climatici e all’analisi della
politica ambientale dell’Unione Europea.
(*) Articolo sottoposto a referaggio anonimo.
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