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L’IMPORTANZA DELLA COMPARAZIONE
                            NELLA FORMAZIONE DEL GIURISTA CONTEMPORANEO



                     Basti osservare in proposito che il pieno riconoscimento che ha ottenuto
               il diritto comparato nell’ordine degli studi delle facoltà giuridiche dovrebbe aver
               consacrato la piena dignità della materia come autonoma forma di sapere scien-
               tifico. Al tempo stesso, risulta anche abbastanza spontaneo che il diritto com-
               parato entri nel dibattito pubblico e susciti maggiore curiosità, fra i non addetti
               alla materia, soprattutto in rapporto a ipotesi di riforma legislativa o di armo-
               nizzazione o di uniformazione degli ordinamenti a livello internazionale.
                     Non  è  raro,  in  particolare,  nella  pubblicistica,  l’utilizzo  “politico”  di
               modelli stranieri per propugnare o per osteggiare il percorso legislativo di qual-
               che proposta di riforma. Beninteso, il diritto comparato non potrà mai di per
               sé fornire risposte definitive sul diritto da adottare, che è il campo della discre-
               zionalità della politica; potrà però fornire informazioni esaurienti sui diversi
               modelli adottati su un certo tema nei diversi ordinamenti, valutarne il grado di
               efficacia e di effettività e offrire qualche ipotesi sulla più facile o più difficile
               propensione alla circolazione di un modello secondo la distanza tecnica e cul-
               turale (in generale e nello specifico della materia e dell’istituto presi in conside-
               razione) dall’ordinamento giuridico in cui esso è adottato.
                     Il panorama della comparazione giuridica di oggi testimonia comunque la
               permanenza di approcci differenti, la cui diversità investe tanto il metodo quan-
               to la sostanza della ricerca. Se è vero che l’astratto scopo del diritto comparato
               può identificarsi con la migliore conoscenza dei modelli giuridici , in quanto
                                                                               (7)
               espressione culturale delle diverse comunità umane, alcuni filoni di studio sono
               prioritariamente indirizzati alla ricerca del nucleo comune di similarità tra ordi-
               namenti che può aprire la strada a interventi di trapianto giuridico di un istituto
               da un ordinamento all’altro e a opere di armonizzazione o di uniformazione del
               diritto tra gli Stati.
                     La molteplicità di convenzioni, spesso negoziate nel quadro delle più varie
               organizzazioni  internazionali,  e  tanto  più  la  produzione  di  norme  europee
               destinate a trovare applicazione nel quadro di entità statuali e di culture giuridi-
               che molto variegate, richiedono, tanto in fase di negoziazione quanto, poi, di
               attuazione, un impegno poderoso di studi giuscomparativi; lo stesso può dirsi
               per  la  redazione  delle  compilazioni  (si  pensi,  per  esempio,  ai  principi  UNI-
               DROIT) di norme offerte al libero utilizzo delle parti contraenti (almeno una
               delle quali è spesso un’impresa di una certa dimensione economica) nella stipula
               di contratti transfrontalieri. Un’eccessiva focalizzazione sulle somiglianze inve-
               ce che sulle differenze può però anche portare a una perniciosa sottovalutazio-
               ne di queste ultime, con effetti negativi sul successo della circolazione stessa
               degli istituti giuridici.

               (7)   R. SACCO, Introduzione al diritto comparato, Torino, 1992, pag. 13.

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