Page 61 - Rassegna 2020-1
P. 61

L’IMPORTANZA DELLA COMPARAZIONE
                            NELLA FORMAZIONE DEL GIURISTA CONTEMPORANEO



                     A ciò si aggiunge l’adesione di ogni Stato a una pluralità di organizzazioni
               internazionali, ciascuna con le sue regole, che possono giungere a loro volta a
               limitare l’esercizio della sovranità nazionale democratica anche in una misura
               molto consistente: di ciò è esemplarmente paradigmatico il caso dell’Unione
               Europea che, ben al di là delle attribuzioni usuali di un’organizzazione interna-
               zionale, è titolare di ampie prerogative sovrane a discapito degli Stati membri.
                     La storia della comparazione giuridica è per la verità vecchia quasi quanto la
               storia delle società umane dotate di un certo livello di organizzazione, fra le quali la
               circolazione di modelli giuridici, spontanea o forzata, consapevole o inconsapevole,
               non é sicuramente un fenomeno nuovo. Anche lo studio comparativo del diritto
               ha origini antiche, non certo in quanto disciplina autonoma, bensì come parte inte-
               grante  di  resoconti  dei  costumi  delle  varie  civiltà  (si  pensi  già  a  Erodoto  o  a
               Senofonte) o di opere politiche di più ampio respiro (si pensi alle “Considerazioni
               sul  governo  della  Polonia”  di  Jean-Jacques  Rousseau  o  a  “La  democrazia  in
               America” di Alexis de Tocqueville, ma anche già alla “Politica” di Aristotele).
                     La concezione del giurista colto medievale era in ogni caso abbastanza
               lontana dalla comparazione, risentendo dell’universalismo in virtù di cui si guar-
               dava al diritto romano, riscoperto, come fonte attuale del diritto in tutti i terri-
               tori della Cristianità, erede dell’Impero, laddove rapportarsi alle varianti locali di
               natura consuetudinaria o in virtù di disposizioni del sovrano era piuttosto il
               lavoro  dei  pratici  del  diritto.  Successivamente,  con  la  formazione  degli  Stati
               moderni e con l’intento dei sovrani di dar luogo a un diritto nazionale autono-
               mo, come avvenne per esempio in Francia, la divulgazione dei diritti stranieri
               non s’inseriva particolarmente in un tale disegno e per questo non rivestiva un
               ruolo di estremo rilievo nel dibattito degli specialisti del diritto.
                     La nascita di un’autonoma disciplina della comparazione giuridica è dun-
               que cronologicamente più vicina e un passaggio fondamentale della sua genesi
               si può simbolicamente far risalire al Congresso internazionale di diritto compa-
               rato di Parigi del 1900 (la fondazione della Société de législation comparée è già del
               1869), in corrispondenza con la celebre Esposizione universale che si tenne
               quell’anno nella stessa città.
                     Animato preminentemente dalle figure di Saleilles e Lambert, tale incon-
               tro era improntato all’ottimismo filosofico dell’epoca e, in un clima culturale di
               fede incondizionata nell’avanzare del progresso dell’Umanità, esso ambiva, ser-
               vendosi delle elaborazioni degli studi comparativi, a preparare un diritto mon-
               diale volto alla concordia internazionale, superando le diversità giuridiche, viste
               come effimere o superflue tra popoli con lo stesso livello di sviluppo .
                                                                                  (3)


               (3)   K. ZWEIGERT, H. KÖTZ, Introduzione al diritto comparato, Milano, 1998, pagg. 2-3.

                                                                                         59
   56   57   58   59   60   61   62   63   64   65   66