Page 211 - Rassegna 2020-1
P. 211
UNA COLLANA PER LA STORIA DELLA POLIZIA E DEL CONTROLLO DEL TERRITORIO
L’attività di polizia, per avere efficacia, deve necessariamente vivere in una
dimensione che solo parzialmente può essere delimitata entro un sistema di
norme e di regole, pena il rischio della perdita di rapidità ed efficienza.
L’attività deve essere flessibile e adattabile, in ragione del contesto in cui opera,
dei risultati da conseguire e delle emergenze da fronteggiare. Proprio questo
aspetto mantiene una sua tracciabilità sul lungo periodo: lo studio dell’agire
della polizia, o di chi svolgeva nel concreto queste funzioni, consente infatti di
comprendere tramite quali apparati e corpi, e con l’uso di quali saperi e tecniche
la società umana abbia dato risposta, nel tempo, all’esigenza primaria di sicurez-
za nell’ambiente in cui si vive e si opera.
La scelta di aprire al lungo periodo si è dunque imposta nel profilo dei
seminari che, anno dopo anno, continuavano a essere organizzati. Se negli
appuntamenti dal 2000 al 2002 l’arco temporale comprendeva l’età moderna e
quella contemporanea, dunque dal 1500 al 1900, dal 2003, con l’incontro dal
titolo Le polizie informali , l’acquisizione stabile anche dell’età medievale poteva
(4)
dirsi operata.
I benefici derivanti da questa scelta per l’attività di ricerca sul tema sareb-
bero subito stati manifesti: uniformità di linguaggio, in primo luogo, ma anche
analogia delle domande da porre alle fonti, e infine confronto coerente sui
concetti. Grazie a questa scelta tante barriere si sarebbero così dissolte, lascian-
do vedere come la ricerca storica sulla polizia consentisse un discorso armoni-
co, all’interno del quale diventava agevole individuare cesure che non fossero
necessariamente quelle convenzionali del lungo periodo storico, bensì cesure
funzionali allo specifico discorso della storia della polizia.
L’altro aspetto sopra rimarcato è quello dell’attenzione indirizzata in
primo luogo su chi concretamente era chiamato a svolgere le funzioni di con-
trollo del territorio e sulle modalità tramite le quali tali azioni venivano condot-
te: dunque sugli aspetti più concreti della pratica poliziesca. Questa visuale
sarebbe stata centrale sin dalle prime attività del Cepoc. Così già il secondo
volume della collana si sarebbe concentrato su Corpi armati e ordine pubblico in
Italia (XVI-XIX sec.) , aprendo a contributi che spaziavano dalle milizie, urba-
(5)
ne e rurali, d’antico regime alla gendarmeria d’età napoleonica, alle polizie otto-
novecentesche.
(4) “Corpi armati e ordine pubblico in Italia (XVI-XIX sec.)”, (Somma Lombardo, 10-11
novembre 2000); “Carceri, carcerieri, carcerati: dall’antico regime al Novecento”, (Somma
Lombardo, 14-15 dicembre 2001; “La polizia in Italia e in Europa: punto sugli studi e pro-
spettive di ricerca”, (Somma Lombardo, 29-30 novembre 2002); “Le polizie informali”,
(Messina, 28-29 novembre 2003).
(5) A cura di LIVIO ANTONIELLI e CLAUDIO DONATI, 2003.
209