Page 179 - Rassegna 2020-1
P. 179
MISSILI: UN SISTEMA DI DETERRENZA FONDATO
SULLA CONTINUA RICERCA E SPERIMENTAZIONE
In questa prospettiva, la credibilità dell’intero schieramento dei sistemi di
teatro della NATO in Europa era strettamente connessa a quella dell’arsenale
strategico americano.
Nel settore delle armi di teatro a corto raggio (tattiche), malgrado gli ame-
ricani avessero goduto di una certa supremazia per lunghi anni, la situazione si
stava spostando a favore del Patto di Varsavia.
Si trattava comunque, di una categoria di armi il cui ruolo, nel contesto
operativo europeo, sembrava perdere progressivamente di validità per effetto
soprattutto dei processi di miglioramento in atto delle armi convenzionali in
termini di gittata ed effetti sugli obiettivi.
Le moderne linee di pensiero militare, infatti, sembravano orientate a
ricercare la necessaria neutralizzazione delle masse nemiche in profondità,
mediante l’impiego di appropriati mezzi convenzionali, piuttosto che con il
ricorso a sistemi nucleari che potevano innescare una spiralizzazione progressi-
va difficilmente controllabile.
Nel campo convenzionale, la netta superiorità del Patto di Varsavia sulla
NATO sembrava un fatto accettato da tutti gli osservatori, almeno per quanto
concerne il settore aereo-terrestre.
Tale assunto, appariva senz’altro vero ove si fossero considerati esclusiva-
mente i rapporti quantitativi.
Sotto questo profilo, la superiorità delle forze del Patto di Varsavia in ter-
mini di mezzi corazzati, artiglierie e aerei da combattimento sembrava conferire
al blocco orientale un incontrovertibile vantaggio operativo rispetto alle forze
della NATO. Tale considerazione, pur mantenendo una certa validità, si ridi-
mensionava qualora si spostava la valutazione sul piano qualitativo.
Infatti, a prescindere dalla innegabile maggiore sofisticazione dei mezzi
occidentali, la NATO registrava una netta superiorità operativa nei settori del
Comando e Controllo, delle armi controcarro e degli elicotteri.
Ne conseguiva una più spiccata flessibilità delle forze occidentali che
avrebbe potuto rappresentare un fattore di successo in una struttura difensiva
quale quella della NATO.
L’impulso dato alla ricerca e sviluppo nei settori tecnologici connessi
all’iniziativa di difesa strategica non comportava necessariamente, almeno nel
breve termine, cambiamenti significativi nella struttura degli arsenali militari.
Infatti, sino a quando non sarebbe stato concretamente possibile realizzare
parti efficaci dello scudo difensivo contro i missili balistici, non erano prevedi-
bili mutamenti dell’equazione strategica che rimaneva fondata su un ben cali-
brato rapporto dei contrapposti deterrenti nei tre settori operativi fondamenta-
li: nucleare strategico, nucleare di teatro e convenzionale.
177