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MISSILI: UN SISTEMA DI DETERRENZA FONDATO
                               SULLA CONTINUA RICERCA E SPERIMENTAZIONE



               SOMMARIO:1. Introduzione storica. - 2. Il trattato INF (1987), prima tappa del disgelo USA
                         -  URSS:  sviluppi  futuri.  -  3.  Europa  e  Sicurezza.  -  4.  Lo  scudo  spaziale:  il
                         Programma di Iniziativa di Difesa Strategica (SDI). - 5. Nuovi strumenti: armi
                         ad energia diretta. - 6. USA, Russia e NATO: missili a confronto. - 7. Difesa
                         anti-missile: il punto di situazione americano. - 8. Italia, Europa e Alleanza
                         Atlantica. - 9. European Phased Adaptive Approach (EPAA). - 10. Uno sguardo al
                         futuro: analisi e domande.


               1. Introduzione storica
                     Gli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale hanno segnato
               l’avvento dell’era nucleare e l’inizio della “Guerra Fredda” con la contrapposi-
               zione tra i Paesi riuniti sotto l’egida della NATO e gli Stati firmatari del Patto
               di Varsavia. In Europa la tensione militare venutasi a creare tra i due schiera-
               menti determinava il mantenimento di imponenti apparati bellici da ambo le
               parti, con elevatissimi livelli di prontezza e dettagliati piani di azione e reazione
               pronti a scattare.
                     La superiorità convenzionale del Patto di Varsavia era bilanciata dal pos-
               sesso di migliaia di ordigni nucleari tattici da parte della fazione opposta. La bat-
               taglia convenzionale avrebbe quindi potuto facilmente portare ad una escalation
               della potenza distruttiva con il probabile successivo impiego di strike nucleari
               su obiettivi altamente paganti per l’andamento delle operazioni.
                     L’URSS aveva intrapreso gli studi nel campo atomico con cinque anni di
               ritardo  rispetto  agli  Stati  Uniti,  fondando  fino  a  quel  momento  la  propria
               potenza principalmente su un consistente apparato militare di tipo convenzio-
               nale, solo in piccola parte poi smobilitato al termine del conflitto.
                     A partire dagli anni Cinquanta, però, gli studi d’oltrecortina consentirono
               di pervenire alla realizzazione dell’arma atomica conducendo così alla disponi-
               bilità di un crescente numero di testate. La supremazia strategica degli USA
               basata sull’esclusività dell’armamento nucleare andava dunque a diminuire pro-
               gressivamente, tanto che negli anni Sessanta i due schieramenti potevano con-
               siderarsi strategicamente bilanciati.
                     La  perdita  di  una  posizione  di  preminenza  nel  possesso  di  armamenti
               nucleari, costringeva gli Stati Uniti a riconsiderare la propria politica difensiva
               fino ad allora impostata sulla minaccia di impiego, in caso di attacco, di tali
               esclusivi strumenti.
                     I due blocchi, di fatto, vennero a trovarsi in una condizione di sufficienza
               strategica, nella quale ciascuno dei due era in grado di neutralizzare l’avversario
               anche dopo aver subito il primo colpo.
                     Si instaurò quindi, una situazione di equilibrio del terrore, nella quale la
               prospettiva ultima era quella della Mutua Distruzione Assicurata (MAD).


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