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MISSILI: UN SISTEMA DI DETERRENZA FONDATO
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               ABM, il negoziato MBFR , iniziato nel 1973 ed il Trattato SALT II del 1979.
                                        (2)
                     Il percorso negoziale proseguì fino al dicembre 1987 quando venne siglato
               il Trattato INF . Tale accordo, formalmente ancora in vigore, vietava fonda-
                              (3)
               mentalmente lo sviluppo di missili a raggio intermedio con una gittata compre-
               sa tra i 500 e i 5.500 km. In sintesi, la logica alla base del trattato voleva impedire
               che potessero essere lanciati missili balistici e da crociera a raggio intermedio in
               grado di coprire così rapidamente la distanza dai bersagli da impedire all’avver-
               sario qualsiasi possibilità di rispondere. Il Trattato INF si riferiva, però, sola-
               mente agli assets lanciati da terra. Tale Trattato, in pratica, non aveva come fine
               quello di rendere impossibile la guerra nucleare, quanto piuttosto di renderla
               meno probabile. Formalmente, ad oggi, il Trattato si applica rigorosamente a
               Russia e Stati Uniti. Essendo stato siglato più di trent’anni fa, infatti, il trattato
               non  contempera  in  alcun  modo  la  presenza  oggettiva  in  Asia  di  Stati  che
               dispongono di grandi arsenali IRBM (Intermediate-Range Ballistic Missile: Missile
               Balistico a Raggio intermedio) che di fatto, in termini di armamenti, godono di
               una posizione privilegiata rispetto a Stati Uniti e Russia.


               2.  Il trattato INF (1987), prima tappa del disgelo USA - URSS: sviluppi
                  futuri
                     La dichiarazione fatto il 1° febbraio 2019 dal Segretario di Stato americano,
               Mike Pompeo, e secondo la quale gli USA avrebbero deciso di ritirarsi dal trat-
               tato INF, ha innescato un nuovo moto al meccanismo geopolitico che porterà,
               nel breve-medio termine ad uno “sconvolgimento” degli equilibri, in termini di
               politica degli armamenti delle principali potenze mondiali. Il Presidente russo
               Vladimir  Putin,  infatti,  appena  il  giorno  dopo  ha  dichiarato  che  la  Russia  è
               intenzionata a fare altrettanto. In una riunione con i ministri degli Esteri e della
               Difesa della federazione russa, Putin ha elencato una serie di mosse che Mosca
               intraprenderà nel settore delle armi nucleari a medio raggio (quelle che rientra-
               no nel trattato INF), accettando, fra l’altro, la proposta del ministro della Difesa
               Shoigu di avviare la ricerca al fine di sviluppare “nuovi missili a gittata interme-
               dia, anche ipersonici”.
                     Queste due dichiarazioni, altro non sono che l’annuncio dell’inizio di una
               nuova “Guerra Fredda” (dichiarazione del vicepresidente USA, Mike Pence).


               (2)   Mutual and Balanced Force Reductions.
               (3)   Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne siglato a Washington l’8 dicem-
                     bre 1987 da Ronald Regan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavik (11 ottobre
                     1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di USA e URSS. Tale accordo pose fine alla vicenda
                     degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul
                     territorio europeo.

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