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AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE
Questa novità normativa può portare a un paradosso legato alla durata
“diversa” dei vari titoli abilitativi, per i quali non deve essere richiesta obbliga-
toriamente l’AUA: tralasciando le possibili motivazioni che porterebbero un
soggetto ad avvalersi o meno dell’AUA, se analizziamo la durata, l’AUA quindi-
cinale può essere vantaggiosa per sostituire le comunicazioni annuali per l’uti-
lizzazione agronomica, le comunicazioni quinquennali in materia di rifiuti o le
autorizzazioni generali decennali per le emissioni in atmosfera; ma, potrebbe
essere oltremodo oneroso richiederla nei casi sopra riportati. Si pensi alle utiliz-
zazioni agronomiche delle acque di vegetazione, per le quali, nonostante il rila-
scio dell’Autorizzazione Unica Ambientale, potrebbe essere richiesta una ulte-
riore comunicazione annuale, che indichi quantitativi e terreni interessati dalla
pratica agronomica.
Più complesso è il discorso in materia di inquinamento acustico.
Considerato l’aspetto facoltativo di avvalersi dell’AUA nel caso che si
debba effettuare la comunicazione ex art. 8, comma 4, della Legge 26 ottobre
1995, n. 447, cosiddetta Legge quadro sull’inquinamento acustico, si ritiene più vantag-
gioso per il gestore di non avvalersi dell’Autorizzazione Unica Ambientale, che
ha una durata di quindici anni, rispetto a quanto previsto dalla predetta legge,
nella quale non viene disposta una scadenza temporale della comunicazione.
È necessario sottolineare che, le modifiche introdotte dal D.Lgs. n.
42/2017 al comma 6 dell’art. 8 della L. n. 447/95 (“soppressione” del nulla
osta), hanno reso più fumoso il rapporto tra il DPR AUA e la normativa sul-
l’inquinamento acustico, in quanto non è chiaro se le disposizioni di cui al citato
comma 6 siano ancora soggette alla disciplina dell’Autorizzazione Unica
Ambientale. L’attuale testo dell’art. 8 della Legge quadro sull’inquinamento acu-
stico, che fissa “Disposizioni in materia di impatto acustico”, ai commi 4 e 6,
infatti, sancisce che:
“4. Le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture
adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali poli-
funzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immo-
bili ed infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività
produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico.
…
6. La domanda di licenza o di autorizzazione all’esercizio delle attività di cui al comma 4
del presente articolo, che si prevede possano produrre valori di emissione superiori a quelli
determinati ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera a), deve contenere l’indicazione delle
misure previste per ridurre o eliminare le emissioni sonore causate dall’attività o dagli
impianti. (il periodo “ai fini del rilascio del nulla-osta da parte del comune” è stato sop-
presso dal D.Lgs. n. 42/2017).
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