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PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE
che il rispetto della dignità della persona umana deve costituire il valore cardine
del suo agire quotidiano.
Si troverà così al riparo dai condizionamenti di una società i cui meccani-
smi relazionali e di comunicazione sembrano relegare tutto e tutti in una dimen-
sione di mera apparenza e sarà in grado di arginare le possibili devianze dell’at-
tività giudiziaria, sempre soggetta al rischio di deragliare verso inaccettabili
forme di strumentalizzazione della persona.
Certo, non si può evitare di osservare che la tutela di alcuni diritti fonda-
mentali specificamente emergenti in ambito militare oggi presenta lacune che
sarebbe opportuno colmare. Ad esempio le condotte illecite lesive della sfera
sessuale, poste in essere tra militari, anche in contesti legati al servizio, vedono
il sovrapporsi di diverse fattispecie, tra di loro non coordinate, di competenza
in parte del giudice militare in parte di quello ordinario, con conseguente diffi-
coltà nella qualificazione giuridica dei fatti e nella individuazione della compe-
tenza giurisdizionale, fattori che incidono in modo negativo sulla efficacia della
tutela, che ne rimane inevitabilmente affievolita. Analoghe incongruenze si
manifestano a causa della mancanza di una fattispecie penale militare che faccia
fronte in modo più specifico ai casi di stalking che, quando si insinuano in un
contesto militare, assumono caratteristiche e forme di manifestazione del tutto
peculiari, meritevoli di specifiche previsioni.
Una menzione particolare meritano, poi, le problematiche che emergono
in ordine alla normativa applicabile per le missioni fuori area, con specifico rife-
rimento al trattamento dei possibili casi di violazione delle norme di diritto
umanitario. Il sovrapporsi nel tempo di disposizioni non adeguatamente coor-
dinate tra di loro determina, infatti, incertezze interpretative, con conseguenti
negative ricadute soprattutto nella fase delle indagini, durante le quali, ancora
una volta, si verificano problemi per la qualificazione giuridica del fatto e per la
conseguente individuazione della competenza giurisdizionale.
La materia in tempi più o meno recenti è stata affrontata da tre provvedi-
menti normativi: la Legge 31 gennaio 2002, n. 6, la Legge 27 febbraio 2002, n. 15
- entrambe intervenute a modificare norme del codice di guerra - e la Legge 21
luglio 2016, n. 145, recante “Disposizioni concernenti la partecipazione
dell’Italia alle missioni internazionali”.
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