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Sistema penale militare, diritti umani e Forze armate
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Dottor Antonio SABINO
Tra i molti anniversari importanti che cadono nel 2018, oltre ai cento anni
dalla vittoriosa conclusione della Grande guerra, sono sicuramente da ricordare
i settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione e gli ottant’anni dall’ap-
provazione delle leggi razziali ad opera del regime fascista, eventi che hanno
segnato la storia del nostro Paese, pur ponendosi agli antipodi in una ideale
scala di valori. Entrambi, comunque, ci inducono a riflettere sulle radici cultu-
rali del nostro vivere civile e, in particolare, sul tema dei diritti fondamentali
della persona.
A tal fine, nel doveroso e, direi, devoto tributo che siamo chiamati a ren-
dere sia a coloro che hanno sofferto l’infamia della persecuzione razziale sia ai
Padri Costituenti, per la preziosa eredità di valori che ci hanno lasciato e che
siamo tenuti a custodire e attualizzare, mi sembra utile prendere spunto dalla
recente sentenza della Corte Costituzionale n. 215, del 12 ottobre 2017 , che
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ha riconosciuto la perdurante legittimità del reato di ingiuria militare di cui
all’art. 226 c.p.m.p., nonostante l’abrogazione del corrispondente reato previsto
dal codice penale all’art. 594, e la sua riconfigurazione in illecito civile, disposta
con il D.Lgs. n. 7/2016.
Si tratta di una decisione che induce a proseguire nella incessante ricerca
per un verso di un efficace inquadramento sostanziale dei diritti della persona
e, per altro verso, del senso di una legislazione penale specifica per gli apparte-
nenti alle Forze armate, calibrata sul ruolo che esse sono chiamate a svolgere
negli attuali scenari sia interni che internazionali.
Utilizzando questo doppio angolo visuale, è opportuno considerare come,
a partire dal secondo dopoguerra, il tema dei diritti umani, anche se tra mille
difficoltà e molte ombre, sia divenuto comunque centrale nella coscienza dei
(1) Il testo è una rielaborazione di contenuti esposti in occasione dell’intervento tenuto alla ceri-
monia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 della Corte Militare d’Appello.
(2) La sentenza, sotto altri profili, è stata già egregiamente commentata sul precedente numero di que-
sta RASSEGNA da Giuseppe MAZZI e su DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO, fascicolo n. 11/2017
da Pier Paolo RIVELLO.
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