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Configurabilità dell’art. 120 c.p.m.p. in caso di violazione delle disposizioni
sulla tenuta delle armi nei servizi regolati da consegne
Nota a Cassazione, Sezione I, 24 gennaio 2018/16 aprile 2018, n. 16891
Dottor Antonio SABINO
Violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio - Ufficiale di ispezione -
Inosservanza dell’obbligo di ricevere l’arma scarica e di tenerla senza colpo in canna -
Esplosione involontaria di un colpo - Si configura il reato di cui all’art. 120 c.p.m.p.
L’esplosione involontaria di un colpo con l’arma in dotazione da parte di
un militare in servizio di ufficiale di ispezione, le cui consegne dispongono di
ricevere l’arma scarica e di tenere la stessa senza il colpo in canna, poiché pre-
suppone un mancato controllo al passaggio di consegne o il caricamento volon-
tario, costituisce prova del reato di violata consegna ex art. 120 c.p.m.p.
Un militare, nel corso di un servizio di ufficiale di ispezione, faceva partire
un colpo dalla propria arma in dotazione, fortunatamente senza cagionare
danni a persone.
Nei giudizi di merito, in cui egli era stato ritenuto responsabile di violata
consegna, a propria difesa l’ufficiale prospettava di aver ricevuto l’arma già con
il colpo in canna e, a prova di ciò, evidenziava che sui registri di armeria non vi
era alcuna annotazione di un eventuale ripianamento numerico del colpo esplo-
so, il che stava a significare che l’arma, all’atto del passaggio di consegne, oltre
ad essere corredata del caricatore con la regolamentare dotazione, doveva avere
in canna una ulteriore cartuccia, evidentemente inserita dal militare smontante.
La Cassazione, investita del caso a seguito di ricorso dell’imputato, ha
respinto le doglianze prospettate nell’atto di impugnazione, ritenendo piena-
mente logica e coerente la motivazione in fatto svolta dalla Corte militare
d’Appello.
Secondo il ragionamento dei giudici del merito, in particolare, doveva rite-
nersi provato, sulla base della testimonianza del militare subentrato all’imputato
nel servizio (peraltro lo stesso soggetto che gli aveva passato le consegne prima
del fatto), che l’arma dopo l’esplosione del colpo era stata riconsegnata con
quattordici colpi nel caricatore e che si era reso necessario rimpiazzarne uno.
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