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REATI SESSUALI E DIRITTO PENALE MILITARE
QUESTIONI ATTUALI E PROSPETTIVE DE IURE CONDENDO
In primo luogo il non assoggettamento del reato a condizioni di procedi-
bilità offrirebbe alle vittime appartenenti alle Forze armate una tutela molto più
sicura ed efficace, in quanto non condizionata da scelte soggettive che potreb-
bero rispondere anche a logiche distorte rispetto alla effettiva percezione del-
l’offesa .
(20)
In secondo luogo, pur lasciando immutata la misura delle pene previste, si
darebbe, già solo per la più puntuale qualificazione giuridica come reato militare
e per le peculiarità del trattamento sanzionatorio di tali tipi di illecito, un più
adeguato riconoscimento alle pur subordinate esigenze di tutela degli interessi
delle Forze armate, vulnerati a causa delle inevitabili ricadute negative che epi-
sodi di violenza sessuale, commessi tra militari in servizio, soprattutto se di
grado diverso, producono sulla efficienza e compattezza dell’apparato.
In terzo luogo, tutte le questioni concernenti i rapporti tra le diverse fatti-
specie potenzialmente configurabili nelle condotte lesive della sfera sessuale
sarebbero affrontate e risolte da un’unica autorità giudiziaria, senza aggravi pro-
cedurali e, soprattutto, senza compromissione della celerità nella definizione del
procedimento, valore anch’esso di rango costituzionale.
È auspicabile, quindi, un intervento di razionalizzazione ad opera del legi-
slatore, che assicuri rapidità, efficacia e adeguatezza alla risposta punitiva dello
Stato, in una materia che, per la rilevanza dei beni giuridici oggetto di tutela,
non può ammettere zone d’ombra.
(20) Si pensi solo all’istintiva propensione di ciascun militare a voler proporsi nei confronti del-
l’istituzione e, in genere, dei superiori con una immagine di energia, affidabilità ed efficienza
e non come portatore di situazioni problematiche.
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