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PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE
In tale contesto, le questioni che, come vedremo, interessano precipua-
mente in questa sede attengono alla possibilità di riconoscere rilevanza penale
a quelle condotte che, pur non essendo espressamente previste e qualificate
come consegna, appaiono contrastare in modo insanabile con la prestazione
richiesta dallo specifico servizio affidato al militare.
Con riguardo a queste ipotesi in dottrina si è parlato di “consegna impli-
cita”, avendo cura di precisare che essa consiste pur sempre in un’estensione
delle prescrizioni espresse, le quali per un verso non possono che essere logica-
mente preesistenti, in quanto è in forza di esse che il servizio viene di fatto ad
essere configurato anche nelle sue finalità e, per altro verso, devono porsi in
diretto collegamento funzionale con le caratteristiche obiettive del servizio, non
potendosi ammettere che costituisca reato la violazione di una qualsiasi dispo-
sizione sol perché avvenuta nel corso di un particolare servizio. In altri termini
il concetto di consegna implicita verrebbe a rappresentare il punto di coagulo
degli elementi essenziali della prestazione, capace di attrarre a sé ciò che le pre-
scrizioni espresse non sono in grado di contenere integralmente ma, nel con-
tempo, anche di arginare il potere dell’autorità competente, precludendogli di
includere nella consegna ciò che è estraneo all’oggetto specifico del servizio .
(2)
In relazione alla valenza regolatrice della nozione di consegna implicita,
però, altra parte della dottrina ha evidenziato come essa in realtà non offra risul-
tati tranquillizzanti tali da evitare che l’autorità abilitata ad emanare le prescri-
zioni possa decidere, secondo criteri di fatto arbitrari, quali comportamenti
includere nel novero delle condotte antidoverose da assoggettare a sanzione
penale, distinguendole da quelle rilevanti solo sotto il profilo disciplinare.
La stessa dottrina, tuttavia, non disconosce l’esigenza che il sistema rico-
nosca la rilevanza penale di quei comportamenti (quali, ad esempio, proprio
quello esaminato nella sentenza in commento consistente nella interruzione del
servizio di pattuglia) non esplicitamente vietati ma comunque in concreto
(3)
(2) In tal senso: G. ROSIN, Considerazioni sui reati di violata e di forzata consegna, in RASSEGNA DELLA
GIUSTIZIA MILITARE, 1984, pagg. 431 ss.
(3) Si pensi che in molti servizi le consegne non contengono un esplicito divieto di interruzione
dell’attività, il che ha comportato che almeno in un caso la giurisprudenza di merito è giunta
ad escludere il reato (Corte Militare d’Appello, 19 luglio 1989, in RASSEGNA DELLA GIUSTIZIA
MILITARE, 1990, pag. 107).
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