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LIBRI
Nando Dalla Chiesa - Federica Cabras
Rosso Mafia. La ’ndrangheta a Reggio Emilia
Bompiani Editore, 2019, pagg. 256, euro 18.00
“Rosso Mafia - La ’Ndrangheta a Reggio Emilia”,
frutto di una ricerca ampia ed approfondita, condotta
senza alcuna remora di carattere ideologico e culturale
ma anzi coerentemente protesa all’individuazione del-
l’effettiva natura dei fenomeni obiettivo di indagine,
apporta un contributo sicuramente rilevante al com-
plesso degli studi in materia.
Il risultato raggiunto è senza dubbio dovuto sia alla
ricchezza degli elementi di riflessione e di analisi intro-
dotti sia alla oggettiva incontrovertibilità dei dati rac-
colti e valutati, non solo con riferimento all’ambito giu-
diziario, ma anche a tutte le altre componenti di ordine
sociale, culturale, storico e politico via via emergenti nel corso dell’indagine.
L’opera affronta in maniera approfondita e diretta le problematiche in argo-
mento, sebbene risultasse evidentemente ostico, sotto qualsiasi angolo visuale, pro-
cedere con esiti felici ad un esame del contesto considerato.
Il progressivo e capillare insinuarsi, progredire e consolidarsi della realtà mafio-
sa, qui quella della ’ndrangheta, in un contesto socio-economico come quello di
Reggio Emilia e di altre zone comprese nel bacino del Po, non appare infatti di faci-
le comprensione nelle cause del suo sviluppo.
La minuziosa analisi su cui è incardinato il lavoro parte da lontano, dalle remote
profondità della storia. E nella storia affiorano, tra l’altro, “i segni di un’antropolo-
gica fierezza” come in occasione della nascita a Reggio Emilia del primo tricolore
italiano nel 1797.
In tal senso le successive vicende risorgimentali e le aspre lotte sociali dell’otto-
cento e del novecento daranno ampia e significativa conferma di tale sentire, venu-
to poi a costituire con altri fattori, come “la coscienza civile, la fiducia pubblica, la
partecipazione sociale ecc.” quel “capitale sociale” menzionato da Putnam .
(1)
E nel corso dell’opera i vari momenti di edificazione di tale solido e rassicurante
contesto vengono descritti con asciutta incisività.
Ma, con pari efficacia - sempre sorretta da ineccepibile rigore scientifico - si
procede alla radiografia di quel mondo che, apparentemente in salute, è risultato,
ad un certo punto e con sorpresa di molti, afflitto da malattia.
Ciò che dunque dà anima e significato all’opera è il percorso da effettuare per
offrire una risposta a questo interrogativo. Ed il viaggio ha avuto modo di svolgersi
superando concezioni, teorie, impostazioni sociologiche e politiche rivelatesi nella
circostanza inidonee a dare adeguato riscontro alle domande legate all’emergere di
una realtà tale da destare appunto meraviglia.
Ma non solo. Rivivono, nelle pagine di Rosso Mafia le suggestioni e le atmosfere
che grandi scrittori e poeti, come Bacchelli, Soldati, Roversi, Zavattini hanno sapu-
to far rivivere intorno al Po che “scorre per noi mortali come maestoso annuncio
di memoria, dispensatore di “storia” e di “storie” da imparare”.
(1) Robert David PUTNAM, (con Robert LEONARDI, Raffaella NANETTI), La tradizione civica nelle
scuole italiane, Milano, Mondadori, 1993.
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