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OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
Non fu questo un “effetto collaterale”, bensì un obbiettivo scientemente
perseguito da Andropov .
(37)
Egli mirava a rafforzare il KGB, ma la paura che si insinuò in larghe fasce
della società sovietica, e persino all’estero, finì per segnare anche la sua imma-
gine. Il principale contributo a questo mito negativo derivò appunto dal Quinto
Direttorato e dalla gestione dei dissidenti, anche se, paradossalmente, in certi
casi, a cominciare dai più noti di Sacharov e Solženicyn, proprio l’intervento di
Andropov evitò loro pene molto più severe di quelle che in effetti subirono .
(38)
Divenuto sinonimo di controllo e repressione, durante la Perestrojka, l’11
agosto 1989, il Quinto Direttorato venne profondamente riformato e rinomi-
nato “Direttorato per la difesa dell’ordine costituzionale sovietico”.
(37) Nell’opera di restyling dell’immagine del KGB, Andropov intese non solo instillare timore.
Del resto il ricordo, ancora relativamente recente, del NKVD era più che sufficiente a questo
fine. Più ancora volle che all’impressione di forza presso l’opinione pubblica sovietica se ne
affiancasse una positiva, o comunque non del tutto negativa e per questo coinvolse abilmente
gli ambienti culturali. Nel 1971 promosse il serial televisivo Semnadcat’ mgnovenij vesny
(Diciassette attimi di primavera), dedicato ad una spia sovietica infiltrata nei servizi segreti
tedeschi nella primavera del 1945, per la cui realizzazione mise a disposizione anche materiali
di archivio del KGB. Nel 1978 istituì un premio per scrittori, registi e attori impegnati in lavo-
ri su tematiche čekiste, in particolare sulle imprese compiute durante la Seconda Guerra
mondiale. La prima edizione venne assegnata appunto al protagonista dello sceneggiato
Vjačeslav Vasil’evič Tichonov e allo scrittore Julian Semënovič Semënov, dal cui romanzo era
stato tratto l’adattamento cinematografico. Il premio KGB fu conferito fino al 1988 e poi
ripristinato nel 2006 come premio FSB. Parallelamente furono dati alle stampe innumerevoli
volumi sulla storia degli organi della sicurezza dello Stato e il loro ruolo nella costruzione
dell’URSS. Tra gli altri A.V. TIŠKOV, Pervyj čekist, Voenizdat, Moskva, 1968, Aa.vv., V.I. Lenin
v vospominanijach čekistov, Žurnal «Pograničniki», Moskva, 1970, I.I. ŠMELEV (a cura di), Čekisty
rasskazyvajut, Sovetskaja Rossija, Moskva, 1970 e S. OSTRIKOV, Voennye čekisty, Bukinističeskoe
izdanie, Moskva, 1979.
(38) Per un quadro esaustivo sul tema del dissenso in URSS si rimanda a M. CLEMENTI, Storia del
dissenso sovietico (1953-1991), Odradek, Roma, 2007.
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