Page 126 - Rassegna 2019-4
P. 126

OSSERVATORIO INTERNAZIONALE



                  Non fu questo un “effetto collaterale”, bensì un obbiettivo scientemente
             perseguito da Andropov .
                                    (37)
                  Egli mirava a rafforzare il KGB, ma la paura che si insinuò in larghe fasce
             della società sovietica, e persino all’estero, finì per segnare anche la sua imma-
             gine. Il principale contributo a questo mito negativo derivò appunto dal Quinto
             Direttorato e dalla gestione dei dissidenti, anche se, paradossalmente, in certi
             casi, a cominciare dai più noti di Sacharov e Solženicyn, proprio l’intervento di
             Andropov evitò loro pene molto più severe di quelle che in effetti subirono .
                                                                                      (38)
                  Divenuto sinonimo di controllo e repressione, durante la Perestrojka, l’11
             agosto 1989, il Quinto Direttorato venne profondamente riformato e rinomi-
             nato “Direttorato per la difesa dell’ordine costituzionale sovietico”.




















             (37)  Nell’opera di restyling dell’immagine del KGB, Andropov intese non solo instillare timore.
                  Del resto il ricordo, ancora relativamente recente, del NKVD era più che sufficiente a questo
                  fine. Più ancora volle che all’impressione di forza presso l’opinione pubblica sovietica se ne
                  affiancasse una positiva, o comunque non del tutto negativa e per questo coinvolse abilmente
                  gli  ambienti  culturali.  Nel  1971  promosse  il  serial  televisivo  Semnadcat’  mgnovenij  vesny
                  (Diciassette attimi di primavera), dedicato ad una spia sovietica infiltrata nei servizi segreti
                  tedeschi nella primavera del 1945, per la cui realizzazione mise a disposizione anche materiali
                  di archivio del KGB. Nel 1978 istituì un premio per scrittori, registi e attori impegnati in lavo-
                  ri su tematiche čekiste, in particolare sulle imprese compiute durante la Seconda Guerra
                  mondiale.  La  prima  edizione  venne  assegnata  appunto  al  protagonista  dello  sceneggiato
                  Vjačeslav Vasil’evič Tichonov e allo scrittore Julian Semënovič Semënov, dal cui romanzo era
                  stato tratto l’adattamento cinematografico. Il premio KGB fu conferito fino al 1988 e poi
                  ripristinato nel 2006 come premio FSB. Parallelamente furono dati alle stampe innumerevoli
                  volumi sulla storia degli organi della sicurezza dello Stato e il loro ruolo nella costruzione
                  dell’URSS. Tra gli altri A.V. TIŠKOV, Pervyj čekist, Voenizdat, Moskva, 1968, Aa.vv., V.I. Lenin
                  v vospominanijach čekistov, Žurnal «Pograničniki», Moskva, 1970, I.I. ŠMELEV (a cura di), Čekisty
                  rasskazyvajut, Sovetskaja Rossija, Moskva, 1970 e S. OSTRIKOV, Voennye čekisty, Bukinističeskoe
                  izdanie, Moskva, 1979.
             (38)  Per un quadro esaustivo sul tema del dissenso in URSS si rimanda a M. CLEMENTI, Storia del
                  dissenso sovietico (1953-1991), Odradek, Roma, 2007.

             124
   121   122   123   124   125   126   127   128   129   130   131