Page 39 - Rassegna 2019-3
P. 39

USO CONSAPEVOLE DEI SOCIAL MEDIA



               SOMMARIO: 1. I social media nell’attuale società: considerazioni preliminari. - 2. I limiti alla
                          libertà di pensiero nella Costituzione. - 3. Libertà di pensiero ed esternazioni
                          disciplinarmente  rilevanti  di  dipendenti  pubblici  privatizzati.  -  4  Libertà  di
                          pensiero ed esternazioni disciplinarmente rilevanti di dipendenti pubblici non
                          privatizzati (militari e Forze di Polizia). Casistica vagliata dagli organi discipli-
                          nari e dalla Magistratura. - 5. Le esternazioni telematiche dei magistrati e i
                          risvolti disciplinari. - 6. Libertà di pensiero ed esternazioni disciplinarmente
                          rilevanti di dipendenti privati. - 7. Conclusioni e riflessi giuridici ulteriori delle
                          “frequentazioni” telematiche.


               1.  I social media nell’attuale società: considerazioni preliminari
                     Recenti dolorose vicende di cronaca che hanno riguardato l’Arma, colpita
               dalla tragica scomparsa del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega nell’esercizio
               delle proprie funzioni di repressione della criminalità, hanno riproposto, seppur
               in via assolutamente secondaria e quasi incidentale, l’ormai diffuso problema
               dell’uso non sempre consapevole degli strumenti social, quale è una chat Whatsapp
               nella quale è stata diffusa l’immagine del giovane accusato di omicidio (in con-
               corso) del militare, Christian Gabriel Natale Hjort, bendato e ammanettato.
                     A prescindere dalla eventuale valenza penale o disciplinare dei fatti foto-
               grafati  e  della  stessa  emotiva  realizzazione  e  divulgazione  telematica  di  una
               immagine alquanto “atipica”, l’episodio, pur nella sua marginalità nella ben più
               grave  vicenda  della  morte  di  un  giovane  militare,  merita  di  essere  ricordato
               anche per l’utilizzo, sicuramente inopportuno, del mezzo fotografico e poi tele-
               matico (fusi nelle ormai unitarie funzioni di un ordinario smartphone) e, dunque,
               per una riflessione pacata e oggettiva, sulle forzature che sovente si riscontrano
               nell’uso dei tanti strumenti mediatici presenti e che si prestano ad usi distorti,
               infelici o, talvolta, illegali, nell’invio di messaggi, audio messaggi, videomessaggi
               o, per l’appunto, di mere fotografie non ordinarie.
                     Scopo di questo studio, in sintonia con sagge iniziative formative sul
               tema promosse dai vertici delle Forze Armate e di Polizia , è quello di offrire
                                                                        (1)
               spunti di riflessione sull’uso consapevole di tali strumenti social, per preveni-
               re azioni infelici che obbligano i vertici delle Forze Armate e di Polizia, oltre
               che la Magistratura penale (nei casi più gravi), a doverosi interventi sanzio-
               natori, che rendono ancor più sofferte talune vicende istituzionali, già di per
               sé dolorose.

               (1)   Il riferimento è alla presentazione, il 15 giugno 2017, presso la Scuola di Perfezionamento delle
                     Forze di Polizia, alla presenza dei vertici delle Forze Armate e della Polizia di Stato, del progetto dal
                     titolo “L’uso consapevole dei social network” da parte degli appartenenti alle Forze di Polizia e alle Forze
                     Armate, in cui è stato proiettato il video “Siamo quello che postiamo”, contenente, accanto a video rela-
                     tivi ad eventi realmente verificatisi, anche le simulazioni di pubblicazioni e interventi ritenuti inop-
                     portuni sui social network in cui gli appartenenti ai delicati Corpi dello Stato possono incorrere.

                                                                                         35
   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43   44